Siccità e crisi idrica:
Legambiente Molise lancia una serie di proposte per
salvaguardare le risorse regionali. "Servono modelli di gestione
della risorsa idrica adattati alla situazione climatica che
stiamo vivendo - scrive in una nota l'associazione - al
contrario, sentiamo solo parlare di accordi con altre regioni,
di commissari e di consorzi. Serve realizzare un patto regionale
per l'acqua che metta al tavolo tutti i soggetti interessati a
salvaguardare una risorsa preziosa, di cui fortunatamente la
nostra regione è ricca, ma che non è infinita. Bisogna tenere in
considerazione anche l'aspetto ambientale e le conseguenze sulla
biodiversità che i prelievi continui hanno portato come
l'eliminazione o la riduzione degli habitat e la cancellazione
dei processi ecosistemici. Dopo aver dotato il Molise di una
seria governance di tutto il processo idrico, dalla fonte alla
depurazione - osserva Legambiente - i fondi del Recovery Fund
devono servire per investimenti infrastrutturali mirati, più che
a potenziamento e ulteriore sfruttamento della risorsa,
all'efficientamento delle reti e a interventi volti a ridurre
gli sprechi sia negli usi civili sia industriale e agricolo e a
consentire un monitoraggio accurato dei prelievi. Fondamentale
sarà il monitoraggio dello stato di salute dei bacini lacustri e
la programmazione di azioni in grado di drenare, e in alcuni
casi dirottare, il flusso di risorsa proveniente dalle acque
meteoriche nei laghi. L'estate 2021 ha messo in luce la crisi
idrica dei bacini molisani. Anche se quest'anno la situazione
sembra migliore considerando il livello attuale dei laghi -
sottolinea l'associazione - non bisogna dimenticare che stiamo
registrando a maggio e giugno temperature che normalmente
abbiamo nella seconda metà di luglio. Sono altresì noti i non
trascurabili rischi inondativi di ampie aree basso-molisane e
quelli attinenti a desertificazione e salinizzazione di larghe
fasce di territori pugliesi e molisani". Per Legambiente, "a
fronte del prelievo di risorsa interna, gli accordi
interregionali dovrebbero imporre impegni alla Regione Puglia e
al Consorzio della Capitanata per un uso sostenibile dell'acqua
del Lago di Occhito" al confine tra le due regioni.
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