Nel 2023 in Molise è proseguita
la crescita del numero degli occupati e della popolazione
attiva. Nel settore privato l'aumento delle posizioni lavorative
alle dipendenze è stato sostenuto soprattutto dalle forme
contrattuali a tempo indeterminato; le retribuzioni contrattuali
sono salite moderatamente, recuperando solo parte dell'erosione
dei redditi reali dovuta all'inflazione.
Le ore autorizzate di Cassa integrazione guadagni si sono
ancora sensibilmente ridotte, su livelli ormai in linea con
quelli precedenti la pandemia, grazie soprattutto al consistente
calo registrato nell'industria dei mezzi di trasporto. E' quanto
emerge dall'annuale rapporto della Banca d'Italia sull'andamento
dell'economia regionale presentato oggi a Campobasso.
Negli ultimi decenni, più che nel resto del Paese, la
disponibilità di forza lavoro ha risentito in regione degli
sfavorevoli andamenti demografici, solo in parte compensati
dalla crescita del numero di lavoratori stranieri. Sul fronte
delle banche si registra un'ulteriore riduzione del numero degli
sportelli e un aumento dell'utilizzo degli strumenti digitali di
interazione con la clientela. La crescita del credito bancario a
imprese e famiglie si è interrotta, per effetto soprattutto del
calo della domanda su cui ha influito il rialzo dei tassi di
interesse.
Dal lato della raccolta, i depositi bancari sono lievemente
cresciuti, sostenuti dalla componente a risparmio. Infine per
quanto riguarda la finanza pubblica, durante lo scorso anno la
spesa primaria delle amministrazioni locali è ancora cresciuta,
alimentata soprattutto dagli esborsi per l'acquisto di beni e
servizi. L'aumento della spesa in conto capitale è proseguito,
anche grazie al consistente incremento degli investimenti per
l'attuazione dei progetti previsti dal Pnrr. Le entrate non
finanziarie correnti sono cresciute, in particolare per la
Regione Molise, il cui disavanzo aveva raggiunto nell'anno
precedente un valore pro capite molto al di sopra della media
delle Regioni a statuto ordinario.
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