Croazia, su referendum contro cirillico deciderà Corte
Parlamento passa la palla a giudici della Corte costituzionale
15 luglio, 15:31A novembre un'associazione di gruppi nazionalisti croati, composti in maggioranza da veterani di guerra, ha raccolto 526 mila firme per indire un referendum che mira portare al 50 per cento (contro il 33 per cento della legge attuale) la soglia della popolazione minoritaria che vive in una città o comune perché abbia il diritto al bilinguismo.
Il censimento del 2011 ha mostrato che a Vukovar il 34 per cento della popolazione è composta da serbi, cifra che ha fatto scattare la clausola sul diritto all'uso del cirillico nella comunicazione pubblica, ma anche una serie di proteste organizzate dalle organizzazioni nazionaliste che chiedono che la città che più di tutte ha sofferto nella guerra contro i serbi debba essere esonerata da questa legge. Secondo i promotori del referendum il cirillico serbo rappresenta simbolicamente '''coloro che hanno aggredito e distrutto la città nel 1991, uccidendo migliaia di persone''.
Secondo la maggioranza parlamentare, composta da partiti di centro-sinistra, il quesito referendario proposto è in violazione della Costituzione della Croazia, del Trattato di adesione all'Ue e altri trattati internazionali che regolano i diritti delle minoranze etniche. Inoltre, se la legge sulla tutela delle minoranze fosse veramente emendata nel senso richiesto dai promotori del referendum, intaccherebbe i diritti di tutte le minoranze su tutto il territorio del Paese, e non solo quella serba a Vukovar.
Il governo si è espresso contro il referendum, definendolo incivile e in violazione degli obblighi internazionali della Croazia, ma spetta ora alla Corte costituzionale decidere. I serbi sono la minoranza etnica piè numerosa della Croazia, il 4 per cento dei 4,3 milioni di abitanti. (ANSA).