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Presidente Bosnia, superare Dayton senza aiuti esterni

Komsic ad ANSA Nuova Europa, accordo tra politica e religione

08 ottobre, 13:58
Bosnia presidente Komsic, oltre Dayton da soli Bosnia presidente Komsic, oltre Dayton da soli

(di Stefano Giantin e Beniamino Pagliaro)

(ANSA) - SARAJEVO - La Bosnia Erzegovina ''deve superare l'accordo di Dayton attraverso un accordo interno al Paese e senza una conferenza internazionale''. Il presidente della Bosnia, Zeljko Komsic, riapre in un'intervista ad ANSA Nuova Europa il dossier dell'accordo che il prossimo 21 novembre festeggia i 18 anni e che nel 1995 chiuse la guerra civile jugoslava.


Presidente Komsic, durante il suo discorso all'apertura del South East Europe Media Forum è sembrato molto critico nei confronti dell'Europa e dell'attitudine di Bruxelles nei confronti della Bosnia, in particolare per quanto riguarda le pressioni per l'esecuzione della sentenza Sejdic-Finci. Perché?

L'Ue non chiede troppo alla Bosnia, non chiede nulla. E semplicemente non ci chiedono di raggiungere alcuni standard europei nel campo dei diritti umani, questo è il problema.

Pensa che sia perfino venuto il momento di superare gli accordi di Dayton?

Dobbiamo. E lo dobbiamo fare attraverso un accordo interno al Paese tra leader politici, perfino religiosi. Accordo interno senza, fra virgolette, aiuti esterni, senza una conferenza internazionale. Dobbiamo farlo da soli.

Ritiene tuttavia la classe dirigente al potere in Bosnia capace di fare questo passo?

No, non lo è. Dobbiamo aspettare, è un processo di democratizzazione, dobbiamo attendere nuovi leader.

Nel frattempo, vari think tank hanno definito la Bosnia uno Stato semi-funzionale, se non quasi fallito. Che ne pensa?

E chi è colpevole? Chi ci chiede e chi ci ha chiesto qualcosa? Quando funzionari stranieri ci chiedono "cosa possiamo fare per voi", la mia risposta è "non sostenete politici, partiti, sostenete un sistema di valori", il vostro sistema di valori. Questo è il messaggio, la mia risposta ai politici europei e americani.

Chi osserva la Bosnia dal di fuori è spesso preoccupato dai discorsi sulla disintegrazione del Paese che spesso arrivano dalla Republika Srpska? Sono solo minacce politiche a uso interno?

C'è qualcosa di più profondo e pericoloso per la Bosnia.

Pericoloso perché i serbo-bosniaci non si sentono ancora parte integrante del Paese?

L'elite della Republika Srpska, non la gente. Io credo nelle persone in Bosnia, nei serbi, nei croati, nei bosgnacchi, in quelli che sono chiamati "altri".

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