(ANSA) - TRIESTE, 23 GEN - Albania, Croazia e Ungheria
salgono sul podio dei vincitori di questa 30/a edizione del
Trieste Film Festival secondo il pubblico del capoluogo
giuliano. Sono infatti Delegacioni dell'albanese Bujar Alimani
(miglior lungometraggio in concorso); Chris the Swiss (miglior
documentario in concorso) di Anja Kofmel e Last Call di Hajni
Kis (miglior corto in concorso) a vincere il Premio Fondazione
Osiride Brovedani. A presentare ieri sera al Teatro Rossetti i
nomi dei vincitori di tutte le categorie del Festival, i due
direttori artistici - Nicoletta Romeo e Fabrizio Grosoli - che
insieme hanno fatto un primo bilancio della manifestazione che
proseguirà fino al 25 gennaio al Teatro Miela. A 30 anni dalla
caduta del Muro e dalla sua prima edizione, anche quest'anno il
Festival registra un grande afflusso di pubblico e "un numero di
sostenitori che cresce di anno in anno", ha detto Romeo
introducendo la serata. Una serata speciale iniziata con la
consegna, come ormai da tradizione, da parte del Sindacato
nazionale dei Critici Cinematografici italiani del Premio come
miglior film italiano a Dogman di Matteo Garrone. A ritirare il
riconoscimento è stato Marcello Fonte, attore protagonista,
rivelazione Palma d'Oro a Cannes. Al filo nascosto di Paul
Thomas Anderson, invece, è andato il riconoscimento del
Sindacato come il miglior film internazionale. Le pellicole
premiate dal pubblico del Festival sono state poi: My home in
Lybia, di Martina Melilli vincitrice del Premio Corso Salani
supported by Parovel 2019 ( 2.000); Ruben Brandt il
collezionista dell'ungherese Milorad Krstic, vincitore del
Premio SkyArte, assegnato dal canale Sky Arte HD attraverso
l'acquisizione e la diffusione di uno dei film della sezione
TriesteFF Art&Sound. Il Premio Osservatorio Balcani e Caucaso al
miglior documentario in concorso è stato invece assegnato a
Chris The Swiss di Anja Kofmel; L'Eastern Star Award 2019,
attribuito a una personalità del mondo del cinema che, proprio
come il festival, ha gettato un ponte tra il cinema dell'Europa
dell'est e quello dell'Europa dell'ovest, è stato assegnato al
regista Milco Mancevski. Il Cinema Warrior-Cultural resistance
Award-, dedicato all'ostinazione, al sacrificio e alla follia di
quei ''guerrieri'' che lavorano e combattono dietro le quinte
per il cinema, premia quest'anno il direttore del Festival di
Sarajevo Mirsad Purivatra. Il Premio InCE (Iniziativa Centro
Europea) 2019 (3.000) è stato assegnato invece al regista serbo
Zelimir Zilnik, mentre il Premio Cineuropa è stato consegnato al
miglior lungometraggio dal primo portale europeo che promuove il
cinema e l'audiovisivo, va a Teret (Il Carico) di Ognjen
Glavonic. Infine il Premio Pag, assegnato da una giuria di
giovani tra i 18 e i 35 anni, rappresentanti di associazioni
giovanili, va a Delegacioni di Bujar Alimani. Il Trieste Film
Festival su cui calerà il sipario il 25 gennaio prossimo, fanno
sapere i direttori artistici, andrà oltre grazie a uno speciale
'tour'. Saranno infatti distribuiti in alcune sale italiane tre
film presentati in questa edizione: "Donbass di Sergey Loznitsa;
Chris the Swiss (Anja Kofmel) e My home in Lybia (di Martina
Melilli). Un modo per fare conoscere il cinema in cui crediamo
ma che non trova spazio nelle sale italiane", ha concluso Romeo.
(ANSA).
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