Giornalisti: in Albania, Montenegro e Ucraina quadro critico
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08 luglio, 20:24"Noi giornalisti - ha spiegato Remzi Lani, direttore del Media Institute albanese - viviamo come nella giungla: in libertà, certo, ma in condizioni difficili", spesso al di "fuori del contratto di lavoro" e in "un ambiente altamente conflittuale".
A pesare, sostiene, sono soprattutto le pressioni politiche. Per questo motivo, aggiunge, "esiste una forte autocensura, da parte dei giornalisti". Non tanto dissimile la situazione in Montenegro, dove i giornalisti devono "trovare un modo creativo per svolgere il proprio lavoro in modo professionale", rimarca dal canto suo Ivan Cadjenovic, del quotidinao Vijesti. In un Paese in cui "al potere da 30 anni - ricorda - c'è un unico partito, quello socialista di Milo Dukanovic", toccare alcuni temi - come ad esempio la sicurezza - può essere molto difficile". Bisogna essere "stupidi o molto coraggiosi", afferma. Infine, l'Ucraina, dove "il giornalismo indipendente continua a crescere, ma la situazione resta critica, in particolare, per quello "investigativo" che resta un "mestiere molto pericoloso", come ha spiegato la giornalista ucraina, Anna Babinets, dell'Organized Crime and Corruption Reporting Project (OCCRP). (ANSA).