Ha avuto luogo ieri pomeriggio in Vaticano il primo incontro tra il prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede, cardinale Luis Ladaria Ferrer, e il nuovo superiore generale della Fraternità sacerdotale San Pio X, abate Davide Pagliarani, eletto l'estate scorsa alla guida dei Lefebvriani. Lo rende noto un comunicato della Fraternità sacerdotale scismatica.
Nell'incontro, svoltosi su invito del card. Ladaria nella sede dell'ex Sant'Uffizio dalle 16.30 alle 18.30, Pagliarani era accompagnato dall'abate Emmanuel du Chalard, il cardinale prefetto era assistito da monsignor Guido Pozzo, segretario della Commissione pontificia "Ecclesia Dei". Lo scopo, si legge nella nota, era "permettere al cardinale Ladaria e all'abate Pagliarani di incontrarsi per la prima volta e di fare insieme il punto sulle relazioni tra la Santa Sede e la Fraternità San Pio X, dopo l'elezione del nuovo superiore generale nel luglio scorso".
"Durante l'incontro con le autorità romane, si è ricordato che il problema fondamentale è puramente dottrinale, e né la Fraternità né Roma possono eluderlo - spiegano i Lefebvriani nella nota pubblicata dalla Casa generalizia di Menzingen, in Svizzera -. È a causa di questa irriducibile divergenza dottrinale che ogni tentativo di sviluppare una bozza di una dichiarazione dottrinale accettabile per entrambe le parti è stato infruttuoso per sette anni. Questo è il motivo per cui la questione dottrinale rimane assolutamente essenziale".
La Santa Sede "non dice nient'altro quando afferma solennemente che l'istituzione di uno status giuridico per la Fraternità può essere fatta solo dopo la firma di un documento di carattere dottrinale". "Tutto spinge quindi la fraternità - prosegue - a riprendere la discussione teologica, ben consapevole che il buon Dio non le chiede necessariamente di convincere i suoi interlocutori, ma di portare davanti alla Chiesa la testimonianza incondizionata della fede".
Per la comunità tradizionalista, "il futuro della fraternità è nelle mani della Provvidenza e della Santissima Vergine Maria, come dimostra tutta la sua storia, dalla sua fondazione fino ai nostri giorni". "I membri della Fraternità - conclude la nota - non vogliono altro che servire la Chiesa e cooperare efficacemente alla sua rigenerazione, fino al punto di dare la vita per il suo trionfo, se necessario. Ma non possono scegliere né la via, né i termini, né i tempi di ciò che appartiene a Dio solo".