(ANSA) - ROMA, 31 AGO - "Sono anni che lo ripeto, è in atto
un tentativo da parte dei curdi di eliminare la presenza
cristiana da quest'area della Siria": così dichiara ad Aiuto
alla Chiesa che Soffre mons. Jacques Behnam Hindo, arcivescovo
siro-cattolico di Hassaké-Nisibi, nel nord-est della Siria.
Il presule conferma ad Acs la chiusura di alcune scuole
cristiane da parte della Federazione democratica della Siria del
Nord, regione autonoma de facto nel nord e nord-est, non
ufficialmente riconosciuta dal governo siriano, guidata da una
coalizione dominata dal partito curdo dell'Unione Democratica.
"Già dall'inizio dell'anno, l'amministrazione locale ha preso
possesso di un centinaio di scuole statali, nelle quali ha
imposto un proprio programma scolastico e i propri libri di
testo. I funzionari curdi ci avevano assicurato che non si
sarebbero neanche avvicinati alle scuole private, molte delle
quali sono cristiane. Invece non soltanto ci si sono avvicinati,
ma ne hanno anche serrato le porte". La motivazione ufficiale
della chiusura di varie scuole cristiane nelle città Qamishli,
Darbasiyah e Malikiyah, è che tali istituti hanno rifiutato di
conformarsi al programma imposto dalle autorità delle regione.
"Loro non vogliono che si insegni nella lingua della Chiesa, il
siriaco antico, e non vogliono che insegniamo la storia, perché
preferiscono inculcare agli alunni la propria storia".
Mons. Hindo non nasconde la preoccupazione, sia per la
probabile chiusura di altre scuole cristiane - ve ne sono altre
sei soltanto ad Hassaké - sia per i gravi danni che il programma
scolastico "curdo", differente da quello ufficiale siriano,
potrà causare agli studenti. "Ho detto ad un funzionario curdo
che così una intera generazione verrà penalizzata, perché non
potrà accedere a gradi di istruzione superiori. Lui mi ha
risposto che sono disposti a sacrificare anche sei o sette
generazioni, pur di diffondere la loro ideologia".
La vicenda rappresenta una conferma del tentativo di
"curdizzazione" dell'area, un piano che secondo mons. Hindo
prevede anche l'allontanamento della locale comunità cristiana.
"È almeno dal 2015 che continuiamo a denunciare tale pericolo.
Vogliono cacciar via noi cristiani per aumentare la loro
presenza. Ad oggi i curdi rappresentano soltanto il 20 percento
della popolazione, di cui la metà continua a governare soltanto
grazie al sostegno occidentale".
Attraverso Acs, il presule lancia dunque un appello alla
comunità internazionale ed in particolare alle nazioni europee.
"La chiusura delle nostre scuole ci addolora. È dal 1932 che la
Chiesa gestisce questi istituti e mai ci saremmo immaginati che
potessero venire chiusi. L'Occidente non può rimanere in
silenzio. Se siete davvero cristiani dovete gettare luce su
quanto sta accadendo ed impedire nuove violazioni dei nostri
diritti e ulteriori minacce alla nostra presenza nella
regione".(ANSA).