Il 9/o Torino Jazz Festival, in
programma dal 19 al 27 giugno (con una seconda tranche nei pub e
bei club ad ottobre) "e davvero un'operazione jazz - dicono i
direttori e musicisti Giorgio Li Calzi e Diego Borlotti -
intendendo per jazz la massima espressione di libertà, capacità
di adattamento, anche improvvisando, e bisogno di condivisione".
La nuova edizione del Tjf, che recupera in gran parte quello
programmato per il 2020, poi cancellato causa Covid, è stato
presentato oggi a Camera- Centro Italiano per la Fotografia, una
delle sue sedi insieme al Circolo dei Lettori, il Conservatorio
Giuseppe Verdi, le Ogr, l'oratorio di San Filippo Neri e il
Teatro Vittoria. Un'edizione dalle mille facce, lunga 9 giorni,
con 15 concerti, 4 conferenze sul jazz e sulla ricerca, 2 mostre
e 150 musicisti coinvolti, che ha voluto spargere la sua
comunicazione e il suo entusiasmo sulla città: si pensi alla
mostra fotografica 'Jazz è ricerca' di Massimo Forchino, nelle
stazioni della metropolitana, a favore di Fondazione Molinette,
alle sculture del collettivo The bounty killart e al teaser di
Donato Sansone. Inoltre a Camera, dove è in corso la mostra
'Street Life di Lisette Model, c'è una stanza dedicata ai suoi
scatti di grandi personaggi jazz, con accompagnamento musicale.
Il calendario apre il 19 con Gianluca Petrella Cosmic
Renaissence e termina con l'unica data italiana di Salif Keita,
esponente della world music più conosciuti al mondo.
"Il Tjf - dice la sindaca Chiara Appendino - è una vera macchina
di cultura e musica che non si è mai fermata neppure nella
pandemia sostenendo la comunità jazz. Presentarlo oggi, in
queste giornate che guardano alla fine del coprifuoco, è un
grandissimo segnale".
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