L'economia piemontese torna a
crescere nel terzo trimestre 2024. Dopo il rallentamento
registrato nel secondo trimestre, si registra un segno positivo,
con un +0,5% rispetto allo stesso periodo del 2023. Le
difficoltà dell'automotive, che è stato il principale
responsabile del rallentamento delle esportazioni, in calo
dell'1,2%, sono state compensate dai settori del turismo, dei
servizi e delle costruzioni (per merito del Pnrr). Sono queste
le stime del Pilnow, modello di valutazione dell'economia
regionale, elaborato dal Comitato Torino Finanza presso la
Camera di commercio di Torino, in grado di aggiornare
l'andamento del Pil piemontese su base trimestrale con un
anticipo di sette trimestri rispetto ai dati ufficiali Istat.
Nel terzo trimestre 2024 il Pilnow ha raggiunto un valore
di 155 miliardi di euro a prezzi correnti, pari a 135 miliardi
di euro a prezzi costanti del 2015, con un incremento di 0,9
miliardi di euro in termini reali rispetto al trimestre
precedente. La crescita del Pil regionale ha superato
leggermente la media nazionale (+0,4%), ma è stata inferiore al
valore medio dell'Ue 27 (+0,9%) per l'esposizione regionale
all'economia tedesca e al settore dell'auto.
Grazie al favorevole andamento del periodo estivo, il
turismo estero ha fatto registrare un +11% su base annua,
confermandosi come un nuovo motore di sviluppo per l'economia
regionale. Le costruzioni, con un aumento del 17%
dell'occupazione, si risollevano dalla fine del superbonus e
beneficiano dell'avvio degli investimenti legati al Pnrr. Anche
nei servizi aumenta l'occupazione (+5%), mentre si riduce nel
commercio e nella manifattura (-1%). Soffre, invece l'export. La
flessione dell'1,2% rispetto allo stesso periodo del 2023,
seppur inferiore alla media nazionale (-5%), evidenzia la
correlazione del sistema produttivo piemontese con l'andamento
dell'economia tedesca, in particolare per quanto riguarda il
settore automotive. Nonostante ciò, il valore complessivo
annualizzato dell'export piemontese è ancora forte e si attesta
a 62,6 miliardi di euro, pari al 40,4% del Pil regionale, 9
punti superiore alla media nazionale.
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