TORINO - Corpi che tornano alle origini del movimento, esplorandolo e ascoltandosi, corpi che sfidano le leggi della gravità, mani che si fanno corpo e diventano pura arte, anime dannate prigioniere di corpi senza vita che hanno nel movimento il loro unico ricordo terreno. E' come "un essere vivente" - così lo definisce il direttore Gigi Cristoforetti - l'edizione 2016 di TorinoDanza, il Festival organizzato dal Teatro Stabile di Torino-Teatro Nazionale, che dal 6 settembre al 3 novembre permette una variegata incursione nel mondo della danza contemporanea.
In calendario 27 rappresentazioni di 15 spettacoli, 10 prime nazionali, 5 coproduzioni, 14 compagnie da 7 nazioni, con le new entry Canada e Giappone. E, ancora, il tradizionale 'Defilè', la parata urbana che punta a coinvolgere la città rinnovando la collaborazione con la Biennale de la danse de Lyon, con 150 danzatori e 50 musicisti.
Torinodanza 2016 ospiterà alcuni dei maggiori protagonisti della scena internazionale come Olivier Dubois eletto fra i 25 migliori danzatori al mondo, l'acrobata-danzatore Mathurin Bolze con i suoi spettacoli ispirati al calviniano 'Barone rampante', e il coreografo Angelin Preljocaj, a cui sarà affidata anche l'apertura del Festival nel 2017 con 'Roméo et Juliette'.
L'inaugurazione è affidata quest'anno a uno dei principali coreografi contemporanei, Ohad Naharin, con 'Tre', creato per la compagnia israeliana Batsheva Dance Company basato sui principi della tecnica "Gaga" che si fonda sulla comprensione del corpo e dei suoi limiti. Novità, la collaborazione produttiva con MiTo Settembre Musica per 'Sylphidarium' di Francesca Pennini e Francesco Antonioni, inserito nel calendario del festival musicale così come 'Tre' e 'Fenetres' e 'Barons perchés' di Bolze.
In scena al Regio, al Carignano, alle Fonderie Limone di Moncalieri e alla Lavanderia a Vapore di Collegno, fra gli altri, 'Nicht schlafen' del coreografo belga Alain Platel che rinnova il sodalizio con Torinodanza, la 'danza acrobatica sonnambula' 'Pesadilla' di Piergiorgio Milano che mescola danza e circo contemporaneo, e la 'Paradoxe Mélodie' della canadese Danièle Desnoyers, per la prima volta in Italia.
Senza dimenticare l'esplorazione dell''Odio' in tutte le sue forme dello spagnolo Daniel Abreu e le marionette a grandezza d'uomo di 'A.H.C. - Albertine, Hector et Charles', una "coreografia dell'inferno per 3 marionette, 3 danzatori manipolatori e 3 voci dell'abisso" di Denis Plassard. Torna Jaco Van Dormael, regista del film 'Dio esiste e vive a Bruxelles', che presenta con la coreografa Michèle Anne De Mey 'Cold Blood', in cui a danzare sono le dita riprese a distanza ravvicinata e proiettate su uno schermo gigante.
Il Festival, che ospita anche un programma creato per il Balletto di Torino dall'israeliano Itzik Galili, si chiude con il giapponese Saburo Teshigawara con la prima italiana della nuova ripresa di 'Bones in Pages'.