(ANSA) - SYDNEY. 25 MAG - Il mondo dei giocattoli è
diventato più dark e più violento e ha contagiato anche
l'universo dei coloriti mattoncini Lego dove la violenza è
cresciuta "a ritmo esponenziale", da quando è entrato nel
mercato negli anni 1970. Uno studio dell'Università di
Canterbury in Nuova Zelanda avverte che i bambini sono diventati
oggetto di una 'corsa agli armamenti' fra fabbricanti di
giocattoli, che usano la violenza per attrarre i piccoli
consumatori.
La ricerca, pubblicata sulla rivista PLOS One, ha registrato
la prevalenza di mattoncini armati a partire dal 1978, quando
una spada, un'alabarda e una lancia sono diventate le prime armi
del Lego. "Oggi quasi il 30% dei kit contiene almeno un
mattoncino armato", scrive il responsabile della ricerca,
Christoph Bartneck, del laboratorio di Human Interface
Technology dell'ateneo. I temi dei kit, come pirati, castelli e
Guerre Stellari, hanno introdotto i bambini a pistole, cannoni,
arpioni, coltelli e spade laser, spiega.
I ricercatori hanno chiesto a 160 adulti di rivedere i
cataloghi del passato e i partecipanti hanno notato immagini più
violente nelle nuove promozioni. "Le probabilità di osservare
violenza in un catalogo Lego sono aumentate stabilmente del 19%
ogni anno", scrive ancora lo studioso.
Nel suo sito, la Lego incoraggia i genitori a permettere ai
figli di essere "gli eroi delle loro storie, anche se questo
comporta degli scontri" e aggiunge che "i prodotti Lego mirano a
scoraggiare la finta violenza come incentivo primario al gioco.
I pezzi sono disegnati per arricchire il gioco con scenari di
conflitto in cui le aggressioni possono essere usate per
sconfiggere un male immaginario".
Bartneck non è d'accordo e ritiene che l'effetto delle armi
non sia soltanto di arricchire il gioco. "I prodotti della Lego
non sono così innocenti come erano una volta", scrive. E osserva
che i fabbricanti di giocattoli "sono ormai impegnati in una
corsa metaforica agli armamenti, mentre si battono in
concorrenza fra loro".