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Professionisti Ue, no a liberalizzazioni

Ceplis-Confprofessioni-Unapl, no a trasformazioni finanziarie

Redazione ANSA BRUXELLES

(ANSA) - BRUXELLES, 18 MAR - Liberi professionisti europei dicono no alla "trasformazione finanziaria delle libere professioni". Partendo dall'opposizione alla legge francese Macron, il Council of European Professional Informatics Societies (Cepis), insieme alla francese Unapl e all'italiana Confprofessioni, denunciano i rischi che le due riforme professionali di Roma e Parigi (ddl Concorrenza e loi Macron) costituiscono per i professionisti e i consumatori. Secondo i rappresentanti delle associazioni, queste riforme comporteranno "alti costi economici, umani e sociali".
    Dopo che l'Union nationale des professions libérales (Unapl) aveva denunciato "l'effetto-domino" che il progetto di legge francese stava avendo in tutta Europa - contestato per l'apertura alla concorrenza delle professioni giuridiche come i notai e per l'attribuzione al governo del potere di stabilire tariffe fisse e la possibilità di decidere sull'apertura dell'attività di alcuni professionisti del diritto - la protesta, alla quale si è unita anche l'italiana Confprofessioni, è stata adottata sul piano europeo dal Ceplis. "I governi nazionali devono pensarci due volte", ha detto Theodoros Koutroubas, direttore generale Ceplis, che giudica "triste che Paesi come Francia e Italia abbiamo preso provvedimenti contrari agli interessi dei professionisti, misure che danno tra l'altro ai consumatori servizi di minor qualità". Secondo Koutroubas, si tratta di "politiche a basso costo che abbassano le qualità dei servizi solo per abbattere i costi. La deregolamentazione di queste professioni comporterà conseguenze pratiche anche per la società". Secondo Michael Chassang, presidente Unapl, bisogna prevenire "il rischio di deriva anglosassone delle nostre professioni, la fagocitazione delle libere professioni da parte delle grandi strutture magari multinazionali". (ANSA).
   

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