(ANSA) - ROMA, 20 NOV - L'atto notarile digitale "esiste
già. La norma, mal scritta, si propone, invece, di evitare il
controllo notarile: la semplice firma digitale del privato non
garantisce dai rischi di riciclaggio, furti d'identità e
falsificazioni e le materie cui la norma si riferisce sono
delicatissime per la tutela degli patrimoni delle famiglie,
delle imprese e degli investitori stranieri". Così il Sindacato
sociale notarile (Ssn), presieduto dal notaio Edoardo Mulas
Pellerano, commenta i contenuti del capitolo del maxiemendamento
fiscale collegato alla manovra 2018, approvato al Senato il 16
novembre scorso, in cui "si stabilisce che tutti gli atti di
natura fiscale relativi a imprese familiari, cessioni d'azienda,
trasformazioni, fusioni e scissioni societarie potranno essere
sottoscritti con la firma digitale". Gli atti menzionati, si
spiega, "non hanno un rilievo solo fiscale ma attengono a
certezza e tutela dei diritti, cui i notai fanno fronte con
responsabilità ed evitando illeciti e liti giudiziarie. La
tendenza mondiale è verso il notariato di tipo italiano: Russia
e Cina si sono dotate di notai analoghi ai nostri, la Germania
rafforza il suo sistema notarile in alcuni Land. Invece,
l'Italia sembra andare in senso opposto, seguendo i sistemi
americano e inglese: la crisi dei mutui 'subprime' è nata negli
Usa, dove non esiste il Notariato", si chiude la nota. (ANSA).