(ANSA) - ROMA, 23 MAR - Introdotta dalla Legge di Bilancio
per il 2018, la Rita (Rendita integrativa temporanea anticipata
di previdenza complementare) è il nuovo strumento di
flessibilità per chi è iscritto ai Fondi e, secondo quanto
spiegato dalla Covip (la Commissione di vigilanza sui Fondi
pensione), nella circolare operativa dell'8 febbraio scorso,
rappresenta una "opportunità" per gli "inoccupati per un
determinato arco temporale - in prossimità dell'età per il
pensionamento di vecchiaia (5, o 10 anni a seconda dei casi)"
cui si evita di "dover riscattare in capitale il montante
accumulato", e si permette di "percepire una rendita fino
all'età di pensionamento". Non è tutto, però, visto che in una
guida realizzata dalla Fondazione studi dei consulenti del
lavoro, in collaborazione con il Mefop (la circolare 7/2018), si
evidenzia come il nuovo istituto goda di "un regime fiscale
particolarmente agevolato": se, infatti, "la data di iscrizione
alla forma di previdenza complementare da parte dell'assicurato
risulti anteriore al primo gennaio 2007, gli anni di iscrizione
prima del 2007 saranno in ogni caso computati fino a un massimo
di 15", consentendo, dunque, "a differenza delle altre forme di
prestazione di previdenza complementare, di applicare l'aliquota
dal 9 al 15% al montante selezionato per l'alimentazione della
Rita, anche se riferito a periodi di accantonamento anteriori al
2007". Per gli esperti, dunque, "il risparmio fiscale di questa
opzione è di tutta evidenza", specialmente al confronto sia con
"la normale tassazione del Tfr", e sia con "i regimi fiscali
applicati nel caso delle forme di rendita, o capitale di
previdenza complementare nelle modalità previste prima del 2007
(tassazione separata, o ordinaria a partire dal 23%)". (ANSA).