(ANSA) - ROMA, 19 OTT - "A prescindere da come le si voglia
vestire, le misure di spesa finiscono ancora per una volta per
attingere dai contribuenti, imprese e lavoratori autonomi.
Misure quali condoni e rottamazioni non sono altro che
espedienti per aumentare le entrate dello Stato - che ragiona
per cassa - colpendo le tasche dei contribuenti, invitandoli a
ragionare per competenza, fingendo cioè che il prelievo attenga
ad anni precedenti". A pensarla così il presidente
dell'Associazione italiana dottori commercialisti (Aidc) Andrea
Ferrari, sulla norma del Decreto fiscale collegato alla manovra
economica, sostenendo come "un provvedimento di condono, che
comunque rappresenta una mortificazione per chi esercita la
professione di commercialista, spogliando di contenuto e
credibilità la continua attività di educazione fiscale che la
nostra categoria conduce, può trovare ragione esclusivamente in
un momento di radicale modificazione del sistema tributario,
nella sua forma e nei suoi principi. Tale provvedimento avrebbe
trovato giustificazione in un contesto ampio di modificazione di
norme tributarie e, quindi, in una reale introduzione della flat
tax e, contestualmente", in piani come "la razionalizzazione
dell'intero impianto normativo tributario e l'elevazione a rango
costituzionale dello Statuto dei Diritti del contribuente", si
chiude la nota. (ANSA).