(ANSA) - ROMA, 27 GEN - Estendere "il principio di
irretroattività delle norme tributarie, anche agli effetti
indotti dalle norme interpretative, stabilendo che esse per il
passato non possono imporre maggiori oneri a carico dei
contribuenti". E rendere pubblici i modelli di dichiarazione, le
istruzioni, i software applicativi e di controllo, compresi gli
studi di settore, da parte dell'Amministrazione finanziaria,
"entro e non oltre i 120 giorni antecedenti al pagamento dei
tributi da parte dei contribuenti". Sono due capitoli della
riscrittura dello Statuto del contribuente che l'Aidc
(Associazione italiana dottori commercialisti ed esperti
contabili) ha proposto nel corso di un incontro oggi a Milano,
con la presidente Roberta Dell'Apa, Alessandro Savorana,
componente del Comitato scientifico di Aidc ed estensore dei
documenti, e Gianni Marongiu, docente di diritto tributario
all'Università di Genova, nonché "padre" del primo Statuto.
"Nei 15 anni dall'entrata in vigore della Legge 212 del 27
luglio 2000 le continue deroghe ne hanno svuotato il contenuto e
il significato stesso", dunque, hanno evidenziato i promotori
dell'iniziativa, è giunta ora di apporre dei correttivi,
contenuti in un testo (inviato alle più alte cariche dello Stato
con richiesta di audizione, ndr) che prevede una modifica
all'art.53 della Costituzione, affinché lo Statuto del
Contribuente possa assumere rango costituzionale. Fra i
cambiamenti suggeriti, anche "stabilire che la norma sull'abuso
del diritto debba trovare riscontro nello Statuto del
Contribuente, definendo in particolare che non c'è elusione se
la normativa consente al contribuente di scegliere l'operazione
meno onerosa sotto il profilo fiscale, poiché egli ha il diritto
di fare tale scelta all'interno di regimi alternativi
espressamente previsti dal sistema tributario". E, fra l'altro,
Dell'Apa ha chiesto di fissare "il principio della non
applicabilità delle sanzioni, allorché la violazione si traduca
in un comportamento, anche omissivo, che però non dà luogo ad
alcun debito di imposta, quindi senza che vi sia un concreto
danno per l'erario". (ANSA).