(ANSA) - ROMA, 12 NOV - Ordini in 'pressing' per ottenere il
riconoscimento di un equo compenso per "tutti i 2,3 milioni di
lavoratori autonomi ordinistici italiani, "e non solo per una
categoria", quella degli avvocati. E' il senso del documento
inviato oggi dal Cup (Comitato unitario delle professioni)
presieduto da Marina Calderone e Rtp (Rete delle professioni
tecniche) guidata da Armando Zambrano ai membri della
Commissione Lavoro del Senato, dove è in stallo l'esame del
disegno di legge del presidente Maurizio Sacconi (Epi); in
questi giorni, inoltre, nello stesso ramo del Parlamento, una
norma per riconoscere la giusta remunerazione ai legali
impegnati nel contenzioso con banche, assicurazioni e grandi
aziende è stata inserita, con un emendamento del relatore Silvio
Lai (Pd), nel Decreto fiscale. Rivolgendosi al Legislatore, e
invitandolo a "ponderare le scelte delle prossime ore", si
sottolinea che "non si possono creare livelli diversi di tutele
tra lavoratori autonomi che hanno le medesime esigenze e gli
stessi diritti. Anzi, l'equo compenso andrebbe esteso anche alle
professioni non ordinistiche", con tanto di tutele "soprattutto
da una Pubblica amministrazione che addirittura, in qualche caso
(come avvenuto nel Comune di Catanzaro, la cui decisione è stata
confermata da una sentenza del Consiglio di Stato, ndr), ritiene
possibile pretendere prestazioni a un euro, istituendo
l'economia dell'immaginario". Il 30 novembre, a Roma, ricordano
Cup e Rtp, si terrà una manifestazione per "il rispetto del
ruolo sociale delle professioni, fondamentale per garantire
prestazioni di qualità a tutela principalmente dei committenti,
pubblici e privati". (ANSA).