(ANSA) - ROMA, 16 NOV - La categoria dei commercialisti, nel
nostro Paese, "è in difficoltà: negli anni la professione è
andata nella direzione dei servizi, piuttosto che della
consulenza e, oggi che il mercato dei servizi cambia, a seguito
dell'evoluzione tecnologica, si vive il momento più difficile.
Gli studi individuali, che oggi sono circa l'80%, non possono,
infatti, competere con le grandi banche, o con le software
house. Serve una riorganizzazione per poter tenere il passo. E
sostenere tutti gli adempimenti fiscali". Ad affermarlo il
presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti Massimo
Miani, stamani, al meeting nazionale dell'Associazione italiana
dottori commercialisti (Aidc), a Bologna. "La nostra forza - ha
proseguito - è rappresentata dalle conoscenze, serve elevare le
nostre competenze, che saranno alla base della rinascita dei
dottori commercialisti. Lo stiamo già facendo con le
specializzazioni, non abbiamo studiato per trasmettere
dichiarazioni dei redditi. Alla crescita delle competenze va
aggiunta l'aggregazione tra studi: servirà del tempo, ma questa
è la strada da seguire per il futuro", ha incalzato Miani. Nel
corso dell'evento, il presidente dell'Aidc Andrea Ferrari ha
posto l'accento sulla "digitalizzazione", che "non è il futuro,
ma - ha scandito - è già il presente. Il nostro orizzonte
strategico non è quello di stare in trincea, ma dimostrare di
essere i migliori e conquistare nuovi territori, questo dobbiamo
fare come dottori commercialisti. Per fare ciò è necessario
superare il contingente, ragionando in ottica futura, affinché
la nostra professione possa essere attrattiva per i giovani nel
futuro", ha concluso il numero uno dei sindacato di categoria.
(ANSA).