Taxi in agitazione. Il mondo dei taxi in questi tempi sta subendo la bufera di quella che, per un verso o per l’altro, verrà ricordata come una rivoluzione nel settore. In Europa, a partire dalle proteste di Parigi, fino alle maggiori città italiane, il settore ha qualcosa da dire. Dalle conseguenze dell’ormai conosciuta vicenda di Uber, fino ai disagi di una categoria che troppo spesso non viene ascoltata, forse neanche osservata.
Grazie a realtà come la Samarcanda Radiotaxi 06551 di Roma, tuttavia, l’Italia parla il linguaggio dell’eccellenza. Massimo Cipriani ci spiega come un servizio di trasporto persone fornito grazie ad un'applicazione software mobile non sia poi nè così inedito e nè sinonimo di qualità del servizio, cosa garantita da Samarcanda da oltre vent’anni.
Qual è la maggiore difficoltà del settore Taxi in questo momento?
“La categoria negli ultimi tempi subisce minacce da parte di un sistema di mercato che fornisce una visione distorta rispetto al riconoscimento di quanto negli anni il settore taxi ha raggiunto e profuso in termini di professionalità. Si parla di tecnologia e di aziende come Uber che avrebbero portato l’innovazione nel nostro paese; mentre non conosciamo o non consideriamo positivamente il lavoro svolto da alcune realtà come la nostra azienda che insegue l’innovazione da decenni.
Qual è il parametro per comprendere che un servizio taxi è di qualità?
“Si percepisce dalla professionalità dei nostri tassisti, dal livello qualitativo e quantitativo dei servizi offerti riscontrato durante le indagini di customer satisfaction.
Eppure sembra che, come in molti altri settori, l’Italia preferisca guardare oltreoceano…
“Innovazione ce n’è, e pure tanta! Inoltre il servizio che offriamo è di qualità ed è il momento che venga riconosciuto. Non possiamo essere tacciati di essere scevri da ogni tipo di innovazione e bisognosi dell’intervento di multinazionali estere.”.
Parliamo di Uber?
“Si sono affacciate nel nostro paese Uber e My Taxy, tecnologie che permettono di cercare un taxi. Si è gridato alla rivoluzione innovativa. Se parliamo di un sistema di questo tipo ci basta pensare al fatto che Samarcanda Radiotaxi ed il network AppTaxi hanno iniziato questo tipo di percorso in Italia molto prima. Abbiamo un’applicazione, AppTaxi, che permette questo tipo di dinamica ormai da tempo. Samarcanda nasce nel 1992 proprio dal desiderio di innovare e migliorare il servizio taxi nella Capitale. Già dalle origini siamo nella possibilità di definirci come veri e propri pionieri: basta considerare che la nostra cooperativa è stata la prima in Europa ad aver implementato la ricerca satellitare. Nel 1992 è stato un primato innovativo”.
Qual è il quid italiano che rende il settore taxi del nostro paese così emancipato?
“Un buon servizio passa dall’interpretazione delle esigenze del cliente e del mercato, una buona compagnia deve stare al passo coi tempi ed essere in grado di fornire la migliore prestazione. I servizi per le aziende per esempio devono essere tagliati su misura: Samarcanda per esempio offre possibilità di convenzioni attraverso un sistema di coupon digitali, un servizio che permette la fatturazione delle corse, agevolazioni tariffarie e nello specifico di razionalizzare e monitorare le spese attraverso l’utilizzo di report riepilogativi delle corse effettuate”.
Un vero e proprio appello quindi.
“Sì, a valorizzare e a fidarsi o ad affidarsi al Made in Italy, non è vero che l’erba del vicino è sempre la più verde. Siamo plagiati da questo modo di pensare, alle volte, come nel caso di Samarcanda, l’innovazione gioca in casa e parla un linguaggio tutto Made in Italy”.