Dal Nord al Sud Italia ci sono quasi mille località dove gli impianti fognari non rispettano le norme europee con rischi per l’ambiente e la salute umana. La situazione, da tempo sotto osservazione da parte della Commissione Ue, rischia ora di sfociare in un nuovo rinvio davanti alla Corte di giustizia europea e a multe per il mancato rispetto del Decreto legislativo n.152
del 1999, aggiornato nel 2006 ed entrato in vigore nel 2007, per la tutela delle
acque sotterranee dall’inquinamento.
«La soluzione ci sarebbe – spiega Damiano Marzocchini, titolare di Orma Sas, azienda di Grassobbio, in provincia di Bergamo, specializzata nella fornitura di elettropompe e di stazioni di sollevamento automatiche per il pompaggio e il corretto smaltimento di acque reflue e acque piovane in campo civile, agricolo e industriale -. La continua evoluzione del mercato e la sensibilità al rispetto dell'ambiente ci ha infatti portato a progettare e fornire ai rivenditori di termoidraulica sistemi completi formati da elettropompe e stazioni di sollevamento automatiche e indipendenti per il pompaggio di acque nere e acque piovane finalizzate alla raccolta e al rilancio dei liquidi di scarico verso la fognatura quando questa risulta irraggiungibile per gravità».
La raccolta e lo smaltimento delle acque reflue urbane sono di primaria importanza per garantire non solo un corretto utilizzo delle risorse idriche ma anche per la salvaguardia dei requisiti basilari di igiene ambientale: «Le nostre stazioni di pompaggio vanno dai 50 litri per le acque saponate di lavatrici domestiche ai 6 mila litri per impianti industriali – conclude Marzocchini - e siamo in grado di rispondere a elevati standard di affidabilità per soddisfare le esigenze di progettisti e installatori nel totale rispetto delle più severe leggi e normative di settore».