In una realtà che conta sempre più anziani e che richiede servizi di assistenza più strutturati a vari livelli, sono molte le progettualità innovative portate avanti dalla Fondazione Pia Opera Ciccarelli onlus di Verona. Il tutto per rispondere a esigenze della comunità in costante mutamento. La nuova frontiera dell’assistenza sarà infatti il progetto definito “abitare leggero”. Condomini a prezzi calmierati, affittati a vari soggetti deboli della società, in cambio di servizi reciproci. In poche parole, studenti universitari, famiglie numerose o in difficoltà economica, anziani autosufficienti ma impossibilitati a vivere da soli, potranno trovare un appartamento in un condominio a prezzi agevolati, dandosi una mano l’un l’altro a superare i piccoli problemi quotidiani. Una vera e propria comunità di quartiere, come succedeva un tempo, in cui nessuna famiglia è sola.
La Fondazione Pia Opera Ciccarelli ha già realizzato sei appartamenti di questo tipo e ora sta investendo per realizzare piccoli condomini, con all’interno anche servizi come bar, palestra, fisioterapista per favorire assistenza e aggregazione. Il segreto è ospitare una popolazione di varie fasce d’età, in modo che ognuno possa rispondere a bisogni diversi: in questo modo si possono riunire famiglie in difficoltà economica o numerose, anziani che necessitano di aiuto per fare la spesa o piccola assistenza, studenti universitari. Questi nuclei famigliari, quindi, tornerebbero a darsi una mano tra loro, aiutando chi non possiede abbastanza soldi per godere di una propria casa. Esperienze di questo tipo ce ne sono già molte in Europa, riportando risultati eccellenti. E a breve saranno sviluppate anche in tutto il territorio veronese, grazie al lavoro delle Istituzioni Locali e delle Fondazioni, come la Pia Opera Ciccarelli onlus.
Attualmente la Fondazione gestisce già 9 centri per l’assistenza agli anziani, contando 650 posti letto, ai quali si aggiunge l’assistenza domiciliare. Nei centri sono già avviati programmi di assistenza all’avanguardia, con piccoli reparti dedicati alle patologie come Alzheimer e SLA, e portando avanti una filosofia di assistenza che punta all’inclusione e allo scambio intergenerazionale. All’interno della struttura sono impiegati 780 lavoratori: un’ottima risposta anche alla lotta alla disoccupazione.