"Ero al telefono. Pensavo fossero botti di Capodanno. Non mi sono accorto di nulla". Lo ha detto alla polizia Giuseppe Casadibari, il giovane di 20 anni ferito ieri nell'agguato di via Le Martiri a Bitonto in cui è stata uccisa Anna Rosa Tarantino, di 84 anni, che si è trovata per caso lungo la traiettoria dei colpi destinati al giovane. L'esito dell'autopsia potrà aiutare a capire se effettivamente , come si è inizialmente ipotizzato, Casadibari si sia fatto scudo del corpo della donna per proteggersi dai proiettili. In zona non ci sono telecamere utili a chiarire questo aspetto e le persone presenti nei vicoli al momento dell'agguato non hanno fornito indicazioni utili agli uomini della Squadra Mobile. Casadibari, che è ricoverato in condizioni non gravi al Policlinico di Bari, ha detto di non avere visto i suoi aggressori perché al momento degli spari era di spalle e al telefono. Quando si è accorto di essere stato ferito, ha raccontato, è andato da solo a piedi al pronto soccorso del paese per farsi medicare.
Donna forse usata come scudo - Hanno sparato in strada: una pioggia di colpi, uno dei quali ha raggiunto un'anziana passante, uccidendola. La donna, Anna Rosa Tarantino, di 84 anni, forse è stata utilizzata come 'scudo umano' dal probabile obiettivo del commando: il ventenne Giuseppe Casadibari, con precedenti penali per droga. Il giovane è stato inseguito tra i vicoli del centro storico dai sicari, almeno due, che sparavano con due armi, una pistola automatica ed un revolver. Il ragazzo, che probabilmente non era armato, è rimasto ferito alle spalle: è stato colpito ad una clavicola e al torace subendo la perforazione del polmone. Il ventenne, ritenuto legato ad uno dei clan locali, il clan 'Cipriano', sottoposto ad intervento chirurgico, è piantonato dalla Polizia nel policlinico di Bari. L'episodio è avvenuto in strada, tra Porta Robustina e via dei Martiri, all'ingresso del centro storico di Bitonto, in Puglia. Anna Rosa Tarantino era andata a messa - così raccontano alcune persone che la conoscevano - e stava andando a casa di un'amica: mentre attraversava la strada, intorno alle 8.30 del mattino, è stata raggiunta al fianco destro - accidentalmente o a causa del 20enne che l'ha utilizzata come 'scudo' - da un colpo ed è poi morta nell'ambulanza che la stava trasportando nell'ospedale San Paolo di Bari. Secondo accertamenti fatti sul posto da Squadra Mobile e Carabinieri, coordinati dai pm Marco d'Agostino e Ettore Cardinali della Dda di Bari, i sicari avrebbero inseguito a piedi il 20enne, all'interno del centro storico, sparando almeno 17 colpi con una pistola automatica e numerosi altri ancora con un revolver; proprio uno dei proiettili sparati da quest'arma avrebbe raggiunto ad un fianco la donna. Il medico legale Francesco Introna dell'Istituto di Medicina legale del policlinico di Bari già domani potrebbe eseguire l'autopsia sul corpo della vittima. Poco prima dell'agguato nel centro storico, - intorno alle 8.15 - altri colpi di arma da fuoco erano stati sparati in via Pertini contro l'abitazione di un esponente di spicco della criminalità bitontina, appartenente al clan 'Conte' e lì il commando avrebbe ucciso il cane che l'uomo aveva nel cortile della casa, un pastore tedesco di nome 'Rocky'. Ma tutto sarebbe cominciato alle 7.30 nei pressi dell'arco di Sant'Andrea, ad una decina di metri da Porta Robustina, dove sarebbero stati sparati colpi di arma da fuoco che non avrebbero colpito nessuno. Tutti gli episodi sono stati un 'botta e risposta' tra clan rivali ed il movente - secondo gli investigatori - sarebbe legato al controllo dello spaccio della droga. Nel corso di controlli 'a tappeto' messi in atto dai carabinieri subito dopo l'agguato, in alcune palazzine di Via Pertini sono state scoperte una serie di porte blindate che, di fatto, impedivano l'accesso ai tetti. Sono stati chiamati i Vigili del fuoco che hanno abbattuto le porte, e su uno dei tetti è stato scoperto un nascondiglio della droga: sono stati trovati quantitativi di marijuana, cocaina, hascisc in parte già suddivisa in dosi e circa 4000,00 euro, numerosi bilancini di precisione e materiale destinato al confezionamento della droga. "Sono a pezzi", ha scritto sulla sua pagina Facebook il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, che chiederà al prefetto di Bari una riunione del Comitato per la sicurezza. "Lo sdegno ed il senso di rabbia che ci assale - promette il sindaco - si riverserà in tutte le sedi competenti perchè i cittadini chiederanno conto e giustizia". L'Amministrazione comunale ha annullato tutte le manifestazioni natalizie in programma sino al 7 gennaio e ha proclamato il lutto cittadino nel giorno in cui si terranno i funerali della vittima. Il presidente dell'Anci Puglia, Domenico Vitto, ha invitato tutti i sindaci pugliesi a partecipare il 2 gennaio alla manifestazione che si terrà a Bitonto per protestare "uniti contro ogni forma di criminalità".