Cgil, CISL e Uil chiedono al Governo
più fondi per le vittime dell'amianto e una mappatura dei siti
inquinati per un nuovo piano di bonifiche. Le tre sigle
sindacali pugliesi hanno manifestato oggi anche a Bari, in
contemporanea a Milano, dinanzi al palazzo della Prefettura "per
avere risposte dal Governo sulle problematiche che riguardano
questo killer silenzioso - dicono - che continua a mietere oltre
3 mila vittime ogni anno in Italia". Il prossimo 8 novembre ci
sarà il presidio nazionale a Roma dinanzi alla sede del
Ministero del Lavoro. "Chiediamo che venga almeno raddoppiato il
contributo destinato alle vittime di amianto, che attualmente è
di 5.600 euro una tantum" dice Antonella Morga della segreteria
regionale CGIL, auspicando di "riaprire un dialogo anche con la
Regione Puglia che ha fatto un piano amianto che giace da anni
in un cassetto". Al Governo i sindacati chiedono che "si
acceleri la bonifica dei siti inquinati - dice Enzo Lezzi,
segretario regionale CISL - con una mappatura che riguardi
soprattutto gli edifici pubblici, come le scuole".
"Bari e Molfetta sono tra i primi dieci comuni del sud, tra i
primi 100 in Italia, dove è altissima l'incidenza del
mesotelioma" evidenzia Giuseppe Boccuzzi, CISL Bari, annunciando
una richiesta di incontro anche al sindaco della Città
Metropolitana di Bari "per sollecitare una mappatura dei siti
inquinati e un piano delle bonifiche".
Da Franco Busto, UIL Puglia, la richiesta di "attivare anche
in Puglia, come avviene già in altre regioni, il Rem, Registro
Mesoteliomi, per avere un quadro chiaro della diffusione della
patologia dovuta all'amianto e avviare una grande opera di
bonifiche".
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