Ogni mattina, all'alba,
prelevavano cinque migranti da un accampamento abusivo nelle
campagne di Lesina per accompagnarli, a bordo di un furgone con
targa bulgara, in un'azienda in provincia di Chieti, a Cupello,
dove i braccianti venivano impiegati nella raccolta di olive,
uva e ortaggi, con la paga di tre euro l'ora. Per questo i due
autisti del furgone, marito e moglie rumeni di 46 e 32 anni,
sono stati arrestati in flagranza di reato dai carabinieri con
l'accusa di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.
Ai tre responsabili dell'azienda agricola di Cupello, che sono
stati denunciati, i militari hanno contestato la violazione
delle normative sul lavoro. Dalle indagini è emerso che i
braccianti africani, tutti irregolari, venivano impiegati in
violazione di ogni normativa sul lavoro, sia sulla sicurezza sia
su orari e retribuzione. Nel casolare, inoltre, i braccianti
vivevano in condizioni di degrado, senza energia elettrica,
acqua corrente né servizi igienici.
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