Non sarebbero emersi tagli o
ecchimosi compatibili con un'azione di difesa dall'autopsia bis
compiuta sui resti di Marianna Greco, la 37enne trovata morta il
30 novembre 2016 con quattro coltellate alla gola nel letto
matrimoniale nella sua abitazione a Novoli (Lecce). E' quanto è
emerso al termine dell'autopsia compiuta dai medici legali
Roberto Vaglio e Francesco Introna.
L'esame - a quanto si apprende da fonti vicine alle indagini
- minerebbe seriamente l'ipotesi della famiglia, secondo la
quale la 37enne sarebbe stata uccisa. La prima indagine, ora
riaperta dalla magistratura che ha indagato il marito della
donna per omicidio, era stata archiviata perché la morte era
stata attribuita ad un suicidio. La questione della presenza di
tagli sulle dita di una mano riconducibili ad una ipotetica
colluttazione era stata sollevata dal consulente di parte della
famiglia della vittima, sulla base dell'interpretazione delle
immagini fotografiche scattate dai carabinieri e dal medico
legale.
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