Una ricerca dell'Università di Bari
punta a "diagnosticare o addirittura prevedere l'insorgere di
determinate malattie, quali il diabete mellito di tipo 2 e le
malattie cardiovascolari", indagando la loro correlazione con il
'microbioma', il patrimonio genetico dei batteri ospitati in
particolare nell'intestino umano. Uno studio per cui è
necessaria una duplice formazione, di biologia in ambito
genomico e di informatica in intelligenza artificiale (machine
learning): partendo da persone malate, vengono compiute analisi
per conoscere il loro microbioma, puntando a creare modelli
predittivi algoritmici, che dicano quanto è probabile che una
persona si ammali in futuro.
Un giovane ricercatore dell'Università di Bari, Gianvito Pio,
ha portato questo approccio all'International University of
Sarajevo, come 'trainer' dal 2 al 4 settembre in un gruppo di
studenti e ricercatori con la duplice formazione in ambito
genomico e di intelligenza artificiale. A Sarajevo ha portato
il contributo della ricerca barese "Statistical and machine
learning techniques in human microbiome studies", nell'ambito
del progetto europeo European Cooperation in Science and
Technology (Cost). Neo-ricercatore e membro del gruppo di
ricerca KDDE (Knowledge Discovery and Data Engineering)
dell'Università di Bari, Pio ha condotto a Sarajevo una
"training school" sul "machine learning for microbiome",
illustrando i metodi avanzati sviluppati dal gruppo KDDE.
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