"Stiamo trattando, il negoziato è in corso, ma posso anticipare, senza entrare nel dettaglio nè svelare informazioni riservate che è prevista anche la partecipazione di aziende pubbliche". Il premier Giuseppe Conte conferma il nuovo turnaroud dell'ex Ilva avrà la partecipazione dello Stato con l'ingresso nella newco che gestirà l'Ilva di almeno due società partecipate dal Ministero dell'economia. Poco dopo anche il ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli, dai microfoni di La 7, conferma che "ci sono alcune ipotesi che prevedono la presenza dello Stato che deve essere il garante dell'attuazione del Piano industriale.
Lo Stato - aggiunge - entra anche per controllare. Il ministro Gualtieri e il Mef stanno lavorando a come lo Stato possa intervenire". Sia Conte sia Patuanelli hanno anche smentito seccamente l'indiscrezione secondo la quale ArcelorMittal sarebbe pronta a offrire 1 miliardo di euro per poter recedere dall'accordo di acquisizione dell'ex Ilva senza il rischio di vertenze legali. "L'idea che Mittal metta un chip per andarsene non è accettabile. Questa non è la soluzione che stiamo prendendo in considerazione", ha detto Patuanelli. Il Governo va avanti spedito per arrivare a un accordo su un Nuovo Piano Industriale e anche a una nuova compagine societaria nella quale entrare, con quali società e con quali quote è ancora da definire.
Oggi, mentre scioperano tutti gli stabilimenti ex-Ilva, è previsto - anche se non ci sono conferme ufficiali - un nuovo incontro al Mise fra Commissari Straordinari e l'amministratore delegato di ArcelorMittal Italy Lucia Morselli e per il 12 sono stati convocati i sindacati. L'obiettivo è di arrivare ad un accordo con ArcelorMittal prima del 20 dicembre, data della prossima udienza davanti ai giudici di Milano.
Intanto dal Tribunale di Taranto è arrivato il parere favorevole del Pubblico Ministero per la proroga (chiesta dai Commissari) dell'uso dell'Altoforno 2, la decisione del giudice è prevista per il 12 dicembre e oggi sembra più probabile che l'Afo2 non verrà spento. La trattativa con ArcelorMittal va avanti su due filoni, uno, quello al Mise dove - ha spiegato il ministro Patuanelli - si lavora a "un piano industriale nuovo" che punterà a "nuove tecnologie di produzione, fra cui l'uso del preridotto, del gas, di forno elettrico e in prospettiva guarda all'idrogeno".
L'altro, al Mef dove si studia come permettere l'ingresso dello Stato nel capitale attraverso delle partecipate. I candidati più probabili sono Invitalia (già provata con successo nelle bonifiche di Piombino e Bagnoli) e Snam (per la parte energetica), ma anche Fincantieri potrebbe entrare. Non sono ancora chiare le quote. Più improbabile, ma non escluso a priori, anche l'ingresso di qualche player italiano.
Ai sindacati, che oggi manifestano a Roma e scioperano all'Ilva, Patuanelli invia parole rassicuranti: "parlare di esuberi è prematuro" dice "e comunque il nuovo piano al quale stiamo studiando prevede di aumentare la produzione. Lo Stato ci sarà con tutte le forme di accompagnamento. I 5.000 esuberi non esistono, puntiamo a meno esuberi possibili e a dare altre opportunità lavorative nel territorio di Taranto anche con la partecipazione di Fincantieri".