"In questa città non si può
lavorare". Lo dice una parente dei titolari della macelleria di
via dell'Immacolata, a Foggia, ai danni della quale la scorsa
notte è stato compiuto un attentato incendiario. Si tratta del
terzo attentato dal 31 dicembre, oltre ad un omicidio e ad un
ordigno fatto esplodere sotto l'auto di un manager sanitario
testimone in un'indagine antimafia. Le fiamme hanno danneggiato
la saracinesca e la porta di ingresso del locale. Anneriti gli
arredi interni: scaffali, muri e soffitto.
"I miei titolari sono persone perbene che lavorano
onestamente tutti i giorni", ha detto una dipendente. "Io sono
stato uno dei primi macellai di Foggia, faccio questo mestiere
da 70 anni", ha aggiunto il padre dei titolari dell'attività
commerciale. A quanto si apprende, i titolari escluderebbero un
collegamento, sul quale sono in corso le verifiche della
Polizia, tra l'episodio della banconota falsa da 100 euro
consegnata da una donna al macellaio per acquistare della merce
e l'incendio.
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