La Procura di Bari sta indagando su
presunte tangenti che sarebbero state pagate da alcune società
della provincia di Foggia per aggiudicarsi appalti di opere di
mitigazione del rischio idrogeologico sul territorio pugliese. E
per questo la Guardia di Finanza dieci giorni fa ha eseguito
perquisizioni negli uffici della Regione Puglia, ma anche a
carico di progettisti e imprenditori delle società che hanno
partecipato alle gare. I militari hanno sequestrato computer e
cellulari a due funzionari dell'assessorato ai Lavori pubblici
responsabili del procedimento in alcuni appalti affidati a due
società del Foggiano. Nel fascicolo del pm Claudio Pinto sono
contestate, a vario titolo e secondo le rispettive
responsabilità, le ipotesi di concorso in corruzione e turbata
libertà degli incanti. Sono indagati due funzionari della
Regione, il legale rappresentante e il progettista della società
che ha vinto alcune gare, e il commissario delegato al dissesto
idrogeologico, Elio Sannicandro, direttore generale della
Agenzia regionale strategica per la sviluppo ecosostenibile del
territorio (Asset Puglia). La sua posizione apparirebbe però
sfumata. Nella sua veste di commissario - precisa il quotidiano
- ha firmato i provvedimenti definitivi di aggiudicazione degli
appalti finiti nel mirino, ma le procedure di gara erano già
terminate prima della sua nomina e non ha mai avuto contatti di
nessun genere con l'imprenditore sospettato di aver pagato
tangenti. Uno degli appalti finiti nel mirino dei magistrati è
un'opera da 835mila euro per la zona del cimitero e della ex
discarica comunale di Celle San Vito, aggiudicato a giugno 2018
per circa 780mila euro. Nelle perquisizioni effettuate negli
uffici e nelle abitazioni degli indagati sarebbero state trovate
somme di denaro in contanti che sono state sequestrate.
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