"L'unica vera protezione
dall'emergenza è la formazione". E' uno degli slogan che
accompagnano il flash mob degli studenti universitari di tutta
italia contro il numero chiuso, al quale ha aderito Link Bari,
organizzato in concomitanza con l'inizio delle prove di ingresso
di Medicina. Oggi a Bari, divisi in 57 aule all'interno di
cinque diverse sedi universitarie della città, sono 2.860 i
candidati che sosterranno i test. Le procedure di controllo e
identificazione sono iniziate alle 8.30 e alle 12 sono
cominciate le prove. All'esterno di una delle sedi universitarie
dove si svolgono i test, la facoltà di Giurisprudenza in piazza
Cesare Battisti, alcuni studenti hanno manifestato indossando
camici da medici, mascherine ed esibendo striscioni.
"Serve un piano di investimenti su istruzione e sanità,
perché non c'è futuro senza medici" dice Noemi Sassanelli,
studentessa al terzo anno di Medicina all'Università di Bari e
coordinatrice di Link Medicina Bari. "Siamo qui - spiega - per
manifestare contro il numero chiuso perché lo riteniamo un
sistema fallimentare che negli anni ha causato le conseguenze
rese oggi evidenti con l'emergenza Covid. È urgente un piano di
investimenti sulla formazione".
"Se la grave carenza di personale medico, correlata al
definanziamento della formazione universitaria e
all'introduzione di imbuti formativi come numero chiuso e
insufficienza delle borse di specializzazione è da tempo un
problema - spiega Noemi Sassanelli - , la recente emergenza
Covid ha reso ancor più pressante la necessità di investimenti
nella sanità e in un sistema universitario il più possibile
includente. L'emergenza non è finita e, in un contesto di
profonda crisi sociale - aggiunge - , non possiamo che
pretendere l'assoluta priorità che formazione e sanità devono
avere nella destinazione dei fondi europei, che dunque devono
servire per aumentare l'accesso degli studenti all'università e
a rinforzare il nostro sistema sanitario nazionale".
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