Muovendosi su lunghi trampoli due
clown aprono il sipario e il mondo rutilante e colorato del
circo, con saltimbanchi, giocolieri, acrobati, irrompe nel
Teatro Petruzzelli dove ieri sera, primo teatro in Italia a
riprendere la stagione lirica al chiuso, è andata in scena
l'opera 'L'Elisir d'amore' di Donizetti, diretta dal maestro
Michele Spotti.
L'idea di ambientare l'opera sotto il tendone di un circo è
venuta al regista venezuelano Victor Garcia Sierra ammirando i
quadri di Fernando Botero del ciclo 'El circo' dipinti nel primo
decennio del 2000. Sierra immagina che il colorato mondo del
circo, la sua apparente ingenuità, i suoi personaggi allegri che
nascondono profonde malinconie, possano essere lo sfondo delle
vicende di Adina, Nemorino, Belcore, Dulcamara, possano
ricordare il piccolo paese dove arriva un ciarlatano a vendere
un elisir d'amore. Non a caso sul finale, il tenore vestito di
bianco come il classico clown (Augusto) canta la romanza 'una
furtiva lagrima' solo sul proscenio a sipario chiuso.
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