Tavolini all'ingresso dei bar per
sbarrare l'ingresso e servire i clienti all'esterno, scritte su
fogli stampati che ricordano che l'unico servizio disponibile è
l'asporto, bidoncini della spazzatura pieni di bicchieri in
carta e polistirolo. Poche persone in coda davanti ai locali per
ordinare caffè e cornetti da portare via e negozi quasi
completamente vuoti. Così si presenta il centro di Bari nel
primo giorno di entrata in vigore delle nuove norme anti-Covid
che individuano la Puglia come zona arancione, dove al
coprifuoco dalle 22 si aggiunge il divieto di spostamento tra
Comuni e la chiusura al pubblico delle attività di ristorazione,
una sorta di mini lockdown.
I clienti, così si sono organizzati i titolari di bar e
ristoranti, possono avvicinarsi all'ingresso o in alcuni casi
entrare uno alla volta per vedere i prodotti da acquistare, come
nel caso delle pasticcerie, ordinare, pagare e aspettare fuori
la consegna. "In mezza giornata ci siamo organizzati per cercare
di sopravvivere e continuare a lavorare ma forse sarebbe stato
meglio chiudere" dice qualcuno, mentre in tanti lamentano "poca
chiarezza nelle norme".
Le principali via della movida barese sono quasi deserte, i
gazebo sulle strade pedonali sono chiusi con sedie e tavoli
accatastati e molti locali hanno deciso di non aprire affatto.
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