All'interno della Medicina legale
universitaria del Policlinico di Bari è stata realizzata una
sala autoptica di terzo livello, dove potranno essere effettuate
le autopsie di salme con causa di morte sospetta per malattie
infettive e diffusive. Non solo Covid, anche epatite, meningite,
Aids. Lo comunica l'ospedale. Si tratta di un ambiente con "il
massimo livello di biosicurezza per gli operatori con una camera
permanentemente a pressione negativa dotata di un sistema
continuo di aspirazione e refrigerazione ambientale". È questa
l'unica sala attualmente a norma in Puglia per poter effettuare
autopsie dei soggetti deceduti per Covid. I lavori, disposti
dalla direzione strategica del Policlinico di Bari, sono partiti
a dicembre e sono terminati a inizio aprile. Oltre al tavolo
settorio con aspirazione interna, alla cappa sotto vuoto per il
taglio degli organi e al banco per la sterilizzazione dei ferri,
la sala è dotata di un sistema di videoregistrazione con
telecamera mobile ad alta definizione, inserita nella lampada
scialitica per documentare e registrare tutte le operatività
svolte. Le immagini delle operazioni possono così essere
proiettate sia all'interno della sala settoria, sia all'esterno
al fine di consentire una interazione continua, in assenza di
esposizione al rischio con i consulenti delle parti, avvocati,
forze dell'ordine, in caso di autopsie giudiziarie.
"Non solo Covid 19. La disponibilità di una sala autoptica
di terzo livello - spiega il professor Franco Introna,
direttore dell'Istituto di Medicina legale - rappresenta
sicuramente un passo avanti nelle indagini settorie consentendo
di effettuare anche le autopsie di soggetti deceduti per
malattie infettive e diffusive come l'epatite fulminante, la
meningite, la SARS, l' AIDS, l'encefalopatia spongiforme bovina,
che possono essere fatte solo in ambienti con alto livello di
contenimento del rischio infettivo per gli operatori. Prima
bisognava trasportare le salme a Roma". "Il Policlinico di Bari
attraverso la realizzazione di una sala autoptica di terzo
livello investe in tecnologia e innovazione consentendo di
effettuare attività ad alto rischio nella massima sicurezza
degli operatori sanitari", commenta il direttore generale del
Policlinico di Bari, Giovanni Migliore.
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