Un "incontro urgente" per "valutare attraverso il confronto se esistano le possibilità di rendere più flessibili gli obblighi previsti dal documento operativo, sulla base di una valutazione e di un monitoraggio delle situazioni o delle singole scuole e dei singoli territori": è la richiesta trasmessa alla prefetta di Bari, Antonia Bellomo, da 55 dirigenti di licei, istituti tecnici e professionali dell'area metropolitana di Bari. Il riferimento è al piano operativo varato nei giorni scorsi dalla Prefettura che prevede il doppio turno di ingresso: alle 8:00 il 75% degli studenti, alle 9.40 il restante 25%, per rispettare il limite dell'80% di capienza a bordo dei mezzi di trasporto.
Nella lettera, i presidi evidenziano che "vi sono scuole che prevedono l'uscita dopo 5 ore, altre dopo 6, altre dopo 7 ore di lezione" e "lo scaglionamento dell'ingresso determinerebbe che gli studenti escano oltre le 15 per i licei, oltre le 17 per gli istituti professionali". Secondo i dirigenti questo implica un problema relativo al "tempo di studio e di lavoro a casa.
Infatti, gli studenti pendolari - spiegano - rientrerebbero a casa nel pieno o tardo pomeriggio. Come si può presumere che possano svolgere il proprio dovere scolastico di studio individuale? Garantiremmo così il diritto alla presenza a scuola, ma non il diritto allo studio". Nel documento i presidi evidenziano poi "l'impossibilità" con i doppi turni "di svolgere attività didattiche pomeridiane" e la necessità di "riduzione delle ore d'insegnamento, passando da 60 minuti a 50 o 55 minuti per ora", per un totale di "180 ore all'anno" per i soli licei, "più di un mese di scuola - dicono - sottratto quest'anno agli studenti che dovrebbero invece anche recuperare il non poco tempo perduto negli ultimi due anni scolastici".
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