Un centinaio di lavoratori pugliesi
del comparto dei servizi ambientali e di raccolta rifiuti hanno
protestato davanti alla sede della Prefettura di Bari, in
contemporanea con i sit-in organizzati dai colleghi delle altre
regioni italiane, per lamentare "il mancato rinnovo del
contratto, scaduto da 28 mesi". "La trattativa nazionale - ha
spiegato Angelo Ricucci della Fp Cgil Puglia - è saltata perché
non potevamo accettare le condizioni delle associazioni
datoriali che prevedevano tra le altre cose una flessibilità
estrema sugli orari di lavoro". In piazza con i lavoratori sono
scesi i rappresentanti dei sindacati di categoria.
"In 55 anni di attività sindacale non ho mai visto una
provocazione così grave da parte delle federazioni datoriali -
ha detto Giuseppe Romito della Fiadel - è gravissimo che
vogliano eliminare l'unica clausola sociale che abbiamo nel
contratto che garantisce i livelli occupazionali nel passaggio
dei servizi da un'azienda all'altra, una bomba sociale che
rischia di scoppiare se non interviene subito il ministro del
Lavoro".
Enzo Boffoli della Uil trasporti regionale ha parlato di
"problema sociale che riguarda circa 5mila lavoratori in
Puglia", mentre Matteo Lupelli della Fit Cisl Puglia è
annunciato che la protesta di oggi "è solo l'inizio di una lunga
battaglia, ci auguriamo che si costituisca un tavolo di
concertazione. Durante il Covid abbiamo sempre garantito i
servizi per rispetto dei cittadini e degli ammalati, ma adesso
basta, ci aspettiamo il rispetto della dignità dei lavoratori".
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