(ANSA) - SASSARI, 10 GIU - Si è conclusa a fine mattinata la protesta dei migranti asserragliati da due giorni sui pullman che li avevano trasferiti da Alghero ad una frazione di Sassari, ma che si si rifiutavano di prendere posto nell'agriturismo individuato dalla Prefettura. Dei 116 richiedenti asilo politico i 40 che avevano trascorso la seconda notte in pullman sono andati via e per loro si sta cercando una nuova sistemazione. Nel frattempo rivolta anche a Valledoria: i profughi protestano per il poco cibo e di scarsa qualità. Qui altri 88 richiedenti asilo politico, ospitati in un'ex casa di riposo, da giorni si lamentano perché il cibo è poco e di scarsa qualità. E in più - sostengono i migranti - dopo un mese non hanno ancora visto un centesimo dei 2,50 euro che dovrebbero ricevere ogni giorno. In cambio ricevono, in realtà, un buono pasto dello stesso importo, ma i migranti lamentano che a Valledoria è utilizzabile in un solo esercizio commerciale. Davanti alla rivolta, gli abitanti di Valledoria non sono rimasti insensibili: in tanti hanno provveduto a donare cibo e bevande ai migranti. Anche il sindaco di Valledoria, Salvatore Terzitta, che aveva protestato per l'arrivo dei migranti senza un'adeguata organizzazione, segue la vicenda con attenzione. "I ragazzi si sono lamentati già da venerdì - spiega il primo cittadino - per la qualità del cibo che non era stato refrigerato. Ma oltre che della qualità si sono lamentati anche della quantità".
ANCI CONVOCA I SINDACI - Dopo le polemiche di questi giorni sulla gestione degli immigrati in Sardegna, l'Anci regionale ha convocato l'assemblea generale dei sindaci sull'emergenza migranti, in collaborazione con il coordinamento regionale delle associazioni degli Enti locali della Sardegna ed il Consiglio delle Autonomie locali. L'assemblea si terrà martedì 16 giugno, alle 10, al centro servizi Losa di Abbasanta. "L'aggravarsi, per altro prevedibile, della questione migranti, rende indispensabile un momento comune di riflessione e di discussione - scrive ai sindaci il presidente Anci Pier Sandro Scano e il presidente Cal, Giuseppe Casti -. Noi sindaci, anche su questa vicenda, siamo in prima linea e Anci Sardegna è impegnata al tavolo di coordinamento regionale, col compito di rappresentare i Comuni della Regione sulla programmazione dell'accoglienza e su tutti i problemi correlati. Partiamo tutti chiaramente dalla consapevolezza dei diritti della persona e dalla sensibilità verso bambini, donne e uomini, che fuggono dalla povertà e dalla guerra e/o chiedono asilo politico - aggiungono -. Nello stesso tempo sentiamo la necessità di regole certe e processi condivisi a tutti i livelli, europeo, nazionale e regionale. Le istituzioni competenti, statali regionali e locali, e il tavolo di coordinamento regionale non possono limitarsi a gestire gli sbarchi, mentre sono in atto, ma debbono invece attivare procedure codificate, che consentano un governo il più ordinato possibile dei processi". Dito puntato anche contro l'Europa che "non può limitarsi a scaricare sull'Italia" e lo Stato italiano e il Governo che "non possono limitarsi a scaricare sui Sindaci e sulle comunità locali".
TRUZZU (FDI), ALTRI 900 IN ARRIVO IN SARDEGNA - "Nel prossimo fine settimana verranno trasferiti in Sardegna altri 900 immigrati". Lo sostiene Paolo Truzzu, consigliere regionale di Fratelli d'Italia-An, che lancia l'allarme: "La macchina dell'emergenza è impreparata a gestire nuovi arrivi". "Basti pensare alla gestione della protesta degli ospiti nel porto di Cagliari, quando è stato necessario svuotare la Questura del capoluogo per garantire l'ordine pubblico - spiega -. Se i pochi uomini delle forze dell'ordine disponibili vengono dirottati in massa a vigilare durante queste manifestazioni, si lascia inevitabilmente scoperta la gestione della sicurezza nel resto della città e dell'hinterland. Se la quasi totalità delle risorse umane sono dirottate a gestire una situazione d'emergenza, chi garantisce l'attività ordinaria?". Per Truzzu, contestualmente all'arrivo di nuovi immigrati "deve essere, perciò, potenziato il sistema di accoglienza e il presidente Pigliaru, anziché nicchiare, dovrebbe pretendere immediatamente un rafforzamento dell'organico di carabinieri e polizia, in particolare quella di frontiera che ad oggi lavora a ranghi decisamente ridotti. Ma soprattutto deve essere impedito che si ripetano gli errori fatti nel recentissimo passato - aggiunge - come consentire a chi è sprovvisto di documento di lasciare l'Isola". "Il buonismo interessato di alcune forze politiche, vista anche la delicatissima situazione economica, non può essere scaricato sulla pelle dei sardi - conclude l'esponente di Fdi - Prima che la situazione sfoci in disordini gravi di ordine pubblico, che si alimentino episodi di odio razziale generati dalla disperazione dei sardi, che si creino situazioni di discriminazione nei confronti dei tanti cittadini isolani in chiara condizione di emergenza sociale ed economica, si pensi a una soluzione decisa e si tenga in Sardegna solo chi veramente apprezza lo sforzo che autorità e volontari stanno facendo per garantire loro una permanenza dignitosa".