L'enoturismo, con i suoi 2,5 miliardi di euro di fatturato annuale e 13 milioni di arrivi in cantina (dati Movimento turismo del vino), potrebbe avere presto una legge ad hoc. La proposta, firmata dal parlamentare di Puglia Più Dario Stefano e in attesa di essere licenziata dalla commissione Bilancio, è stata presentata alle Cantine Argiolas di Serdiana in un'assemblea organizzata dal Gruppo Misto del Senato. Oltre a Stefano erano presenti i senatori Luigi Zanda e Silvio Lai (Pd), Roberto Capelli (Cd) e Luciano Uras (Cp), gli assessori sardi dell'Agricoltura, Pier Luigi Caria, e dell'Urbanistica, Cristiano Erriu, e il presidente del Movimento turismo del vino, Carlo Giovanni Pietrasanta.
La proposta di legge si compone di 10 articoli, fra i quali quelli sui requisiti necessari al conseguimento della certificazione dell'accoglienza, la commercializzazione dei prodotti e l'istituzione dell'Osservatorio del turismo del vino nazionale e regionale presso il Mipaaf. Uno degli articoli prevede anche una clausola di salvaguardia per le Regioni a statuto speciale e le Province autonome. Nel corso della discussione è stato assunto dai parlamentari l'impegno di licenziare il provvedimento nelle commissioni Bilancio e Agricoltura entro settembre per arrivare alla definitiva approvazione entro l'anno. "La legge è attesa. Noi siamo impegnati a concludere la legislatura nei tempi ordinari evitando elezioni anticipate, condizione principale per concludere l'iter per questa disciplina - ha spiegato Zanda - In otto mesi è stata presentata, presa in carico dalle commissioni e portata nella fase conclusiva".
"Ci sono tutte le condizioni per chiudere in tempo - ha osservato Stefano - abbiamo lavorato d'intesa con la commissione Agricoltura della Camera - Una pratica di condivisione e di consultazione sinergica che ci fa sperare che all'approvazione in Senato possa seguire in tempi accelerati anche quella della Camera".