La ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, arriva oggi in Sardegna per un sopralluogo all'ospedale Paolo Merlo di La Maddalena e scoppia la polemica. Confermando la manifestazione regionale di giovedì 7 settembre a Cagliari contro il "piano di riordino della rete ospedaliera dell'Isola", la Rete Sarda Difesa Sanità Pubblica attacca l'esponente del governo perché "ha ignorato la lettera del 28 giugno inviata dalla Rete", che trattava soprattutto della chiusura del punto nascita a La Maddalena.
"La sanità sarda necessita di essere razionalizzata e potenziata e non tagliata - tuona la portavoce della Rete, l'ex consigliera regionale Claudia Zuncheddu -. La ministra avrebbe dovuto far tesoro dei dati forniti prima della sua visita a La Maddalena. La conoscenza è un atto imprescindibile ancor più nelle scelte in una materia sensibile come quella della sanità e della vita. Noi difenderemo ad oltranza i nostri ospedali pubblici da Cagliari a La Maddalena, da Nord al Sud dell'Isola".
Zuncheddu ricorda che nella lettera di giugno, scritta a seguito delle dichiarazioni dell'esponente del Governo sull'argomento al question time, erano state dettagliate "le ragioni delle lotte in corso in tutta la Sardegna ed il perché sia un atto grave la soppressione di servizi sanitari indispensabili come il Punto Nascite dell'ospedale Merlo e non solo.
La ministra avrebbe capito proprio sulla base dei numeri che in Sardegna è più facile morire, che l'oltre 9 per mille di decessi sul 7 per mille delle nascite è indice di un popolo in estinzione. Avrebbe dovuto capire - precisa - che in 304 comuni sardi su 377 i decessi superano le nascite e che questi dati critici dicono che in Sardegna i numeri acquistano un valore diverso rispetto ad altre regioni d'Italia".