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Sospetto caso di meningite a Olbia, esami e profilassi

Paziente trasferito nel reparto malattie infettive a Nuoro

Scatta l'allarme a Olbia per un sospetto caso di meningite. Dalla tarda mattinata di ieri sono, infatti, in corso all'ospedale Giovanni Paolo II di Olbia degli accertamenti su un paziente che presenta alcuni sintomi di una sospetta infezione meningea, il cui agente patogeno è però al momento sconosciuto. Sono stati effettuati i prelievi per gli esami necessari ad accertare la natura della sospetta infezione. Così come previsto dal protocollo, il servizio di igiene e sanità pubblica della Ats - Assl di Olbia ha immediatamente attivato l'indagine epidemiologica e ha sottoposto a profilassi i contatti più stretti del paziente che è stato trasferito nel reparto di malattie infettive a Nuoro per le cure e gli accertamenti del caso. Se l'infezione venisse confermata si tratterebbe del quinto caso in Sardegna in pochi giorni: ieri si è registrata anche la morte di uno studente 19enne di Tortolì, morto nell'ospedale di Lanusei dove era arrivato domenica mattina con i sintomi della meningite.

ATS-ASSL LANUSEI, NESSUNA EPIDEMIA. I casi accertati di meningite "sono in linea con la curva epidemiologica della patologia in Sardegna dal 2011 al 2017, con maggiore concentrazione nei mesi invernali". Dopo la morte del giovane di Tortolì per aver contratto il batterio meningococco di tipo B, quarto caso di meningite nell'Isola nel giro di pochi giorni, l'Ats-Assl dell'Ogliastra rassicura: "non si può parlare di epidemia". L'azienda precisa inoltre che sebbene la vaccinazione sia "sempre opportuna", sono stati sottoposti a profilassi antibiotica solo le persone venute in stretto contatto con il ragazzo deceduto, cioè "coloro che hanno frequentato regolarmente (quotidianamente) il paziente, come i conviventi, partner sessuali, compagni di classe, compagni di lavoro che condividono la stessa stanza, operatori sanitari esposti".

Il periodo di contatto per cui è necessaria la profilassi (10 giorni precedenti il manifestarsi della patologia) è trascorso e dunque le possibilità di contagio sono ormai remote", precisa la Assl. "Chi ha avuto solo contatti indiretti con il paziente non deve sottoporsi ad alcuna profilassi - conferma l'azienda - Può però informare il proprio medico curante per avere informazioni o in presenza di sintomi quali febbre alta e cefalea". Nel frattempo, ai contatti più stretti del giovane "sarà offerta gratuitamente la vaccinazione per il meningococco di tipo B, come da protocollo". Il vaccino è gratuito per i nati nel 2017 e per alcune categorie a rischio. Per tutti gli altri è a pagamento. "Le scorte di vaccini sono sufficienti, e qualora necessario, ne verranno acquistate delle altre", annuncia l'azienda.

TORTOLI' SOTTO CHOC DOPO LA MORTE. E' stato il batterio meningococco di tipo B, considerato uno dei ceppi più aggressivi, a stroncare la giovane vita di Luca Pisano, lo studente 19enne di Tortolì, in Ogliastra, morto ieri sera nell'ospedale di Lanusei dove era arrivato domenica mattina con i sintomi della meningite.

La diagnosi è arrivata qualche ora più tardi. La notizia del suo decesso è stata accolta con grande dolore nella cittadina ogliastrina, dove il giovane frequentava l'ultimo anno del Liceo scientifico. Luca era considerato da tutti un ragazzo allegro, amante del divertimento. Aveva iniziato a stare male subito dopo Capodanno: quella notte l'aveva passata in una discoteca di Cagliari insieme ad un gruppo di amici. E tra i giovani che erano stati nei posti frequentati da Luca c'è stata un vera e propria psicosi che ha provocato un tam tam di messaggi sui social. La Assl di Lanusei aveva già dato corso però a tutti gli interventi di profilassi obbligatoria in questi casi sulle persone venute a contatto col ragazzo.

Quello di Lanusei è stato il quarto caso di meningite in Sardegna nel giro di pochi giorni: prima il ricovero di una studentessa a Cagliari, poi quelli di un anziano e della sua bandate a Nuoro, quindi il giovane in Ogliastra, purtroppo deceduto ieri sera.

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