Si deve a "nuovi elementi" raccolti dai carabinieri, la riapertura dell'inchiesta sulla morte di Andrea Ventroni, il pensionato di 73 anni deceduto nel marzo 2017. All'epoca si parlò di un incidente domestico, una caduta accidentale nella sua abitazione di Tanaunella, una frazione di Budoni, che gli avrebbe provocato ferite risultate per lui fatali. Tuttavia, il lavoro investigativo dei militari della stazione di Budoni e della compagnia di Siniscola - guidati dal capitano Andrea Leacche - non si è mai fermato. E in questi mesi hanno il risultato dei loro accertamenti ha convinto la Procura di Nuoro a riaprire l'inchiesta.
Sotto i riflettori sono finite alcune tracce biologiche isolate dagli esperti dei carabinieri del Ris nella villetta di famiglia. Verranno ora comparate con il Dna del nipote della vittima, Gianfranco Setzu, finito nel registro degli indagati con l'accusa di omicidio volontario. Insieme alla madre viveva nell'abitazione dello zio. Ed era presente al momento della presunta caduta. Tutto verrà 'cristillazzato' nell'incidente probatorio che il gip Claudio Cozzella ha fissato per l'11 dicembre prossimo: verranno affidati gli incarichi a due periti, uno dei quali dovrà occuparsi dell'autopsia sul pensionato, dopo il via libera - scontato - alla riesumazione del cadavere.
PRECEDENTI PER RAPINA E MALTRAMMENTI IN FAMIGLIA - Ha una lunga scia di precedenti penali Gianfranco Setzu, il 35enne di Tanaunella, una frazione di Budoni, indagato per l'omicidio volontario dello zio, il pensionato di 73 anni Andrea Ventroni, trovato morto in casa un anno fa. Archiviata come un incidente domestico, l'inchiesta è stata poi riaperta dal sostituto procuratore del Tribunale di Nuoro, Giorgio Bocciarelli, ed è culminata con l'iscrizione di Setzu nel registro degli indagati.
L'uomo era all'interno dell'abitazione quando Ventroni è morto. Nel 2002 il suo nome è salito alla ribalta della cronaca per una serie di rapine in casa ai danni di anziani, tutti residenti in Baronia. Per questi reati ha scontato un periodo di detenzione ed è tornato libero grazie all'indulto. Nel 2007 Setzu viene di nuovo incriminato.
Questa volta finisce nel mirino degli inquirenti per un attentato contro un bar di Budoni, il Miramare: è accusato di aver confezionato e fatto esplodere l'ordigno nel locale dove lavorava la sua ex compagna. Nel 2010 una scazzottata in famiglia gli costa un altro arresto: il padre e i fratelli vengono presi da lui a calci e pugni.
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