Sono circa un migliaio le persone che rischiano l'accusa di ricettazione per aver acquistato tramite canali creati appositamente all'interno dei sistemi di messaggistica sugli smatrphones, come Telegram e Whatsapp, copie illegali di quotidiani nazionali e regionali, ma anche riviste specialistiche e quotidiani sportivi. Due - un sardo e un lombardo - gli indagati.
È su questo che sta lavorando in queste settimane il Compartimento della Polizia postale di Cagliari. Gli uomini coordinati dal dirigente Francesco Greco e dall'ispettore superiore Roberto Manca, dopo aver individuato le due persone che vendevano tramite chat un quotidiano sardo, adesso stanno cercando di scoprire gli altri canali, ma anche le persone che hanno acquistato gli "abbonamenti" di copie illegali. Su circa mille persone che hanno usufruito di questo sistema di pirateria, circa il 20% sono sardi, gli altri risiedono in altre regioni d'Italia.
È forse una delle primissime volte che la Polizia postale individua i gruppi sui sistemi di messaggistica e riesce a risalire a chi predispone le copie in pdf dei quotidiani o delle riviste per poi rivenderle. I due indagati si facevano pagare tramite conti virtuali e poi trasferivano il denaro sui propri conti correnti. La prova delle transazioni è stata recuperata attraverso le caselle di posta elettronica dei due indagati che sono state sequestrate dagli specialisti della postale.
La squadra informatica del Compartimento polizia postale di Cagliari, grazie a una minuziosa analisi dei flussi telematici, ma anche attraverso il confronto con i tecnici dei quotidiani coinvolti nella truffa, hanno ricostruito il percorso delle copie digitali piratate, individuando al momento i due canali di vendita.
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