Sono 32 le persone arrestate, 24 in carcere e otto ai domiciliari, dalla Polizia di Cagliari e dagli uomini dello Sco nell'ambito di una maxi operazione antidroga nei quartieri di San Michele, Is Mirrionis e Sant'Elia. Tutti sono accusati di avere spacciato cocaina, eroina, metadone e hascisc, trasformando alcune abitazioni in veri e propri bunker con portoni blindati e catene cementate ai muri. In alcuni casi, questi covi venivano anche protetti da sofisticati impianti di videosorveglianza. Lo spaccio era gestito con un sistema di vedette che segnalavano la presenza delle forze dell'ordine. Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati ingenti quantitativi di droga e denaro.
QUESTORE, INTERI QUARTIERI RISANATI - "Uno dei nostri obiettivi è restituire legalità ai quartieri più difficili: 32 arresti effettuati con l'utilizzo di agenti sotto copertura, non è comune". Lo ha detto in una intervista all'ANSA il questore di Cagliari, Pierluigi D'Angelo, al termine della conferenza stampa in cui sono stati illustrati i dettagli della maxi operazione antidroga condotta dalla Squadra mobile e dagli agenti dello Sco, il Servizio centrale operativo.
Centosettanta agenti della Questura, dello Sco, ma anche del Reparto prevenzione crimine, hanno fatto scattare il blitz eseguendo le 32 ordinanze di custodia cautelare e perquisendo le abitazioni degli arrestati, veri e propri bunker a San Michele, Is Mirrionis e Sant'Elia, molti dei quali protetti con porte blindate e sistemi di videosorveglianza. Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati 40mila euro in contanti, provento - secondo l'accusa - dell'attività di spaccio e alcune dosi di stupefacente.
AGENTIO UNDERCOVER DECISIVI - Erano da alcuni mesi in Sardegna, hanno analizzato con attenzione i vari quartieri, le palazzine popolari in cui dovevano infiltrasi, poi hanno scelto gli uomini giusti per agire sotto copertura. L'operazione antidroga che oggi ha portato all'arresto di 32 persone ha come caratteristica predominante l'utilizzo di poliziotti dello Sco, i cosiddetti agenti undercover.
Un gruppo di specialisti, non solo sardi ma anche di altre regioni d'Italia, che si sono finti clienti e hanno acquistato la droga, riuscendo ad entrare nelle case bunker dello spaccio di via Seruci, via Castelli, via Schiavazzi e piazza Medaglia Miracolosa. Un lavoro non facile, come ha spiegato all'ANSA in una intervista Andrea Olivadese, a capo della sezione antidroga e delle operazioni sotto copertura dello Sco. "I ragazzi si sono preparati alcune settimane prima - ha confermato il dirigente - studiando la clientela media e riuscendo a infiltrarsi tra gli acquirenti". Filmate con microtelecamere posizionate dagli agenti undercover tutte le fasi di cessione degli stupefacenti. o le cessioni di droga.
I NOMI DEGLI ARRESTATI - In manette sono finiti Tania Perdisci, Fabio Caria, Federico Caboni, Daniele Medda, Valeria Uras, Vincenzo Muré, Massimiliano Frau, Antonio Farris, Giovanni Berosi, Federico Bene, Gianluca Loi, Ivan Cardia, Christian Manca, Salvatore Floris, Angelo Deidda, Francesco Fadda, Manuel Molias, Ugo Floris, Giuseppe Floris, Ignazio Scaramuccia, Lazzaro Cotza, Sonia Tidu, Gilles Mureddu, Fabrizio Manca, Michael Cherbi, Micol Puzzoni, Stefano Garau, Roberto Pireddu, Stefano Cadoni, Lugi Mura, Danilo Serra e Bernardo Fanni. A tutti viene contestata la detenzione e lo spaccio di droga.
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