Non si placa la protesta dei pastori sardi, sul piede di guerra da alcuni giorni per il prezzo del latte venduto alle aziende ad un costo ritenuto troppo basso (circa 60 centesimi). Anche questa mattina, dopo le proteste di ieri, la rabbia degli allevatori si è riversata sulle strade, ed in particolare sulla Statale 131, la principale arteria sarda che collega Cagliari con Sassari. I manifestanti hanno bloccato il traffico in entrambe le direzioni all'altezza di Giave, nel sassarese. Altri blocchi stradali si registrano nel Nuorese e in Ogliastra, in particolare sulla Statale 125 nei pressi di Cardedu, e sulla Ss 129 a Orotelli.
La protesta si è poi spostata al caseificio Pinna di Thiesi (Sassari), una delle più grandi industrie del settore caseario sardo. Centinaia di pastori hanno manifestato davanti allo stabilimento e agli uffici dell'azienda, scagliando il latte contro i muri perimetrali e le vetrate, sfondate da alcuni contestatori con dei bidoni da 50 litri svuotati poi all'interno degli uffici. Sul posto ci sono polizia e carabinieri in assetto antisommossa.
A fine mattina poi un gruppo di allevatori si è presentato davanti ai cancelli del centro sportivo di Assemini, dove si allena la squadra di calcio del Cagliari, sistemando le auto davanti all'ingresso, e chiesto di parlare con i giocatori e la società. Qualcuno ha minacciato di voler stare lì sino al pomeriggio quando i giocatori dovranno uscire dal centro sportivo per partire a Milano per la gara di domani contro il Milan. E i calciatori hanno voluto dimostrare la loro solidarietà con i pastori rovesciando con un gesto dimostrativo alcuni bidoni portati davanti al centro d'allenamento. Prima c'è stato un lungo tira e molla con i pastori che chiedevano alla squadra, in procinto di partire per Milano di non giocare domani sera con il Milan. "Così - ha detto uno degli allevatori - sui giornali ci sarà scritto partita rinviata non per neve o pioggia, ma per protesta contro gli industriali". Poi la situazione - d'altra parte i pastori sono anche tifosi - si è sbloccata. Con alcuni giocatori che, con la divisa rossoblù, hanno partecipato al gesto simbolo della protesta: il versamento dei bidoni del latte. Solo allora gli allevatori si sono fatti da parte e hanno consentito alla squadra di uscire dai cancelli e di avviarsi verso l'aeroporto. Il primo a condurre le trattative è stato il direttore generale Mario Passetti. Poi sono sbucati fuori anche l'allenatore Maran, il capitano Ceppitelli, Joao Pedro, i sardi Barella e Deiola, poi il resto del gruppo. I pastori hanno spiegato le ragioni della loro protesta, qualcuno ha parlato anche di un prezzo del latte che non può scendere sotto un euro più Iva. Maran e Passetti hanno manifestato solidarietà alla mobilitazione dei pastori.