Le proteste dei pastori sardi per
il prezzo del latte avranno sicuramente strascichi giudiziari.
Sui tavoli delle Procure di Cagliari, Nuoro e Sassari sono
finite le informative delle forze dell'ordine, carabinieri,
polizia, stradale, relative a quanto accaduto durante le
manifestazioni di questi giorni con blocchi sulle strade,
assalti alle autocisterne e sversamenti di latte. I riflettori
sono puntati sugli episodi più violenti, quelli in cui gli
autotrasportatori sono stati costretti a fermarsi, a volte da
persone anche incappucciate, e obbligati a buttare migliaia di
litri di prodotto destinato ai caseifici.
Le ipotesi di reato vanno dalla violenza privata alle minacce
sino ai danneggiamenti. Al vaglio anche possibili denunce per i
blocchi stradali che hanno tagliato in due la Sardegna. Al
momento non è stato possibile quantificare il numero di
segnalazioni inviate alle varie Procure: a volte le denunce
vengono presentate dagli stessi autotrasportatori o dai titolari
dei caseifici, in altre occasioni sono le forze dell'ordine a
muoversi autonomamente dopo gli interventi sul posto e
l'identificazione dei responsabili.
Ieri la tregua è stata violata più volte. L'ultimo caso, in
serata, a Orgosolo. Cinque o sei persone con i volti coperti
hanno bloccato un camionista che trasportava latte di mucca e lo
hanno costretto ad aprire i rubinetti della cisterna e a
sversarne il contenuto. Poco prima episodi analoghi si erano
verificati vicino al carcere di Badu 'e Carros, sempre nel
nuorese, a Villacidro e Ortacesus, nel sud Sardegna, e lungo la
statale 131.
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