Paolo Palumbo, chef oristanese di 21 anni, il più giovane malato di Sla in Europa, dopo due settimane di sciopero della fame ha ripreso ad alimentarsi. Lo ha annunciato lui stesso nel corso di una conferenza stampa organizzata insieme con l'Istituto Coscioni e il Partito Radicale nella sua casa di Oristano. Una decisione presa dopo le rassicurazioni ricevute dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte in un colloquio telefonico nei giorni scorsi a cui ha fatto seguito una lettera in cui il premier, oltre ad esprimere "vicinanza e solidarietà" ha assicurato che il Governo sta seguendo la sua vicenda. Palumbo aveva lanciato su Facebook un appello al Governo e al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per poter avere una nuova cura. "Garantiteci l'accesso come in America o Israele alla sperimentazione di Brainstorm".
Si tratta di una terapia a base di cellule staminali mesenchimali che agiscono sul sistema nervoso centrale e che è ormai alla fase 3 della sperimentazione negli Stati Uniti e in Israele. Per poter finanziare la sperimentazione in Italia, secondo Palumbo, servono circa 5 milioni di euro, mentre il costo per un singolo malato di Sla italiano che volesse curarsi negli Usa o in Israele si aggira sui 500mila euro. E oggi lo chef oristanese ha ribadito: "Ho 21 anni, sono malato di Sla da quattro anni e sono tristemente famoso per essere il più giovane malato di Sla d'Europa, ma voglio vivere e avere un futuro, voglio amare ed essere amato e avere l'emozione di essere chiamato papà", assistito dai familiari e accanto a Maria Antonietta Coscioni e Irene Testa del Partito Radicale.
"Ma se non succede nulla, ricomincio subito lo sciopero della fame", ha assicurato Paolo spiegando senza tanti giri di parole che non può permettersi di aspettare perché la sua aspettativa di vita in questo momento è solo di un anno. Maria Antonietta Coscioni e Irene Testa sono state più dure. "La solidarietà e la vicinanza manifestate da Conte prima per telefono e poi con una mail non bastano, serve una risposta concreta subito, in questi casi le istituzioni non possono permettersi di essere lente". Nel loro mirino anche la ministra della Salute Giulia Grillo, accusata di "indifferenza" rispetto a "condizioni di malattia irreversibili". Duro nei suoi confronti anche lo stesso Palumbo: "Se avesse un figlio, un fratello o un genitore in queste condizioni avrebbe ugualmente fatto passare tutto questo tempo?".
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