Hanno lasciato una lettera ai familiari Benito Lai, di 87 anni, e la moglie Annalisa Ravenna, di 82, un messaggio di addio con le ultime volontà. Lo hanno poggiato in casa, poi sono saliti sulla propria auto, una Ford Focus parcheggiata nel vialetto davanti all'ingresso, per mettere fine alla loro esistenza. L'uomo ha ucciso la consorte con un colpo di pistola, ha quindi puntato l'arma contro se stesso suicidandosi. La coppia era molto legata: lasciano tre figli, due vivono in Sardegna il terzo all'estero.
Avevano vissuto per molti anni a Cagliari, per poi trasferirsi negli ultimi dieci nel villino di via Canepa, a Quartu Sant'Elena. Annalisa era depressa da tempo, un malessere che ha sempre combattuto ma che recentemente si era acuito. "Prima usciva e veniva al mare con noi - racconta all'ANSA una parente arrivata in via Canepa - poi ha deciso di non uscire più, si è come impuntata, era irremovibile. Non riusciamo a capire il perché di questa tragedia".
Il marito Benito era un ex imprenditore nel settore dell'alimentazione, Annalisa invece aveva lavorato come impiegata pubblica. Sul posto è arrivata la magistrata della Procura di Cagliari, Rossella Spano, il medico legale, Roberto Demontis, gli esperti della scientifica, la Squadra mobile del capoluogo e gli agenti del Commissariato di Quartu: tutti impegnati a ricostruire nei dettagli la tragedia. La pm nelle prossime ore affiderà l'incarico per l'autopsia che sarà eseguita domani.
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