La ferita sulla fronte all'inizio aveva fatto pensare a un'aggressione, a una rapina finita nel sangue, si era perfino ipotizzato che quel 'buco' potesse essere stato provocato da un colpo di arma da fuoco. In realtà, a distanza di appena due ore, il sostituto procuratore di Sassari, Paolo Piras, esclude che il decesso di Stefano Masia, 53 anni, all'interno della caffetteria della stazione di servizio Q8 nell'ultimo tratto della statale 131, quello che va da Sassari a Porto Torres, abbia un'origine violenta.
"Non ci sono elementi per ipotizzare un omicidio", afferma il magistrato mentre abbandona la scena del delitto insieme al medico legale Francesco Lubinu. Il corpo di Masia, compagno della titolare della stazione di servizio, era stato trovato nel pomeriggio riverso a terra, dietro il bancone del bar. Sul posto sono arrivati 118, polizia e carabinieri, ma i rilievi eseguiti hanno permesso di accertare che con ogni probabilità l'uomo si sia ferito dopo essere caduto a terra in seguito a un malore: secondo quanto si è appreso, la vittima soffriva di epilessia.
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