È il più giovane malato di Sla in
Europa e ha battuto un record mondiale: Paolo Palumbo, a seguito
di uno specifico percorso di addestramento, è riuscito a
pilotare con successo il volo di un drone a distanza. Tutto
questo grazie a un puntatore oculare modificato e al software
ideati dalla società 3D Aerospazio, socio del Distretto
Aerospaziale della Sardegna.
Palumbo è stato in grado di pilotare dalla sua abitazione di
Oristano un drone sino all'aviosuperficie Aliquirra, a
Perdasdefogu, all'interno dello spazio aereo del Poligono
Interforze del Salto di Quirra. È uno dei risultati del primo
ciclo di sperimentazione del progetto Sclerosis Lifeline App,
ideato da 3D Aerpospazio. Per la parte clinica c'è la
collaborazione dell'Unità Operativa Complessa Neurologia
dell'Aou di Cagliari e dell'Istituto Auxologico di Milano e, per
quanto riguarda la consulenza in materia regolatoria, dell'Enac.
"La nostra società - precisa il comandante Antonio Depau di 3D
Aerospazio - potrà ora procedere a definire un percorso di
individuazione di parametri tecnico/operativi che saranno in
grado di indicare le tipologie di indagini cliniche capaci di
evidenziare i punti di forza o di debolezza delle procedure di
volta in volta analizzate".
Obiettivo raggiunto. "Il progetto - spiega Gianfranco Parati,
professore ordinario di Medicina cardiovascolare all'Università
di Milano-Bicocca e Direttore Scientifico dell'Irccs - si
propone di poter contribuire alla terapia occupazionale
offrendo l'opportunità di creare un contatto con il mondo
esterno osservandolo attraverso "gli occhi" di un drone pilotato
da loro stessi (sempre per sicurezza con il supporto costante di
un pilota)".
Mille prospettive. "I rivoluzionari risultati ottenuti -
precisa il presidente del Dass, Giacomo Cao - potranno
permettere a migliaia di persone che presentano terribili
limitazioni funzionali, come nel caso dei pazienti affetti da
SLA, di pilotare un drone e poter vedere l'ambiente circostante
in tempo reale".
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