DI MARIA GIOVANNA FOSSATI
I boschi e la solitudine delle montagne di Nuoro, temi cari alla scrittrice Grazia Deledda, dialogano con i luoghi d'origine di Orhan Pamuk, tra i maggiori romanzieri turchi contemporanei: le rive europee di Istanbul che guardano con malinconia alle coste asiatiche nello stretto del Bosforo. Due nomi di prestigio della cultura mondiale, entrambi vincitori, a 80 anni di distanza, del premio Nobel per la letteratura: nel 1926 Grazia Deledda, nel 2006 Orhan Pamuk. Autori che ora si confrontano nella seconda edizione dell'evento "Il Nobel incontra i Nobel" promosso dall'Istituto regionale etnografico (Isre) di Nuoro con una serie di appuntamenti da dicembre 2019 a maggio 2020.
Un'edizione dal respiro internazionale dopo quella dello scorso anno che ha visto "dialogare" la scrittrice nuorese con Dario Fo, ultimo italiano a ricevere il Nobel per la letteratura. La rassegna parte il 10 dicembre con un convegno dal titolo "Senso del luogo, memoria e nostalgia" a cura di Dulio Caocci, dell'Università di Cagliari, per la sessione dedicata a Grazia Deledda, e di Tina Maraucci, dell'Università di Firenze, per quella dedicata a Orhan Pamuk. Nel mezzo una tavola rotonda coordinata dalla giornalista turca Esma Cakir, già direttrice della stampa estera in Italia. Si prosegue poi a marzo con l'allestimento della mostra nei locali dell'Isre tratta dal Museo dell'Innocenza di Istanbul e incentrata sul libro omonimo di Pamuk.
L'esposizione sarà visitabile sino a maggio, quando è prevista la visita a Nuoro del Premio Nobel turco. "Tra Grazia Deledda e Orhan Pamuk ci sono molte più similitudini di quello che si possa immaginare - racconta all'ANSA Francesco Muscau, ideatore e direttore artistico della rassegna - entrambi gli scrittori, infatti, attingono per la propria poetica e le proprie storie dai loro luoghi di origine. Per Pamuk il luogo simbolo è Istanbul, per Deledda è Nuoro e la Sardegna, temi che affronteremo nel convegno. La manifestazione proseguirà a marzo quando inaugureremo qui all'Isre una parte del Museo dell'Innocenza di Istanbul, costruito dallo stesso Pamuk e ispirato all'omonimo romanzo dello scrittore. Complessivamente 87 vetrine dove sono contenuti centinaia di piccoli oggetti, suppellettili, abiti, foto, ritagli di giornale, documenti, condensa tutto il significato del libro: un'intensa storia d'amore tra Kemal e Fusun.
Nel mese di maggio, poi - conferma Muscau - avremo Orhan Pamuk a Nuoro". Il direttore artistico, che ha curato anche la prima edizione di "Il Nobel incontra i Nobel", spiega il senso del "dialogo" tra scrittori insigniti del prestigioso riconoscimento. "Nelle varie edizioni di questa rassegna, Grazia Deledda ci accompagna per farci incontrare altri scrittori che come lei sono hanno avuto il Nobel. In questo caso ci fa conoscere Pamuk e con lui tutte le vicende che hanno costellato un pezzo di storia recente di Istanbul, la città punto di incontro tra Occidente e Oriente.
Allo stesso tempo la scrittrice sarda ci porta a scoprire meglio i suoi luoghi d'origine: il borgo rurale di Nuoro e le campagne di Galtellì, le tradizioni e l'identità profonda del centro Sardegna, aspetti tra l'altro molto conosciuti in Turchia che nel 1935 ha dedicato un francobollo a Grazia Deledda, tradotta e studiata nelle loro università. Temi lontani e vicinissimi - ribadisce Muscau - che ci fanno capire come le storie di una grande metropoli o di un microscopico borgo possano diventare storia universale".
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